Cronaca

Uomo morto carbonizzato ad Andora: una ferita alla testa rende concreta l’ipotesi di omicidio

incendio andora via leopardi

Andora. Solo l’autopsia che verrà svolta oggi potrà dare contorni più certi a una vicenda che si fa sempre più inquietante. E’ quella che riguarda il decesso di Giovanni Vassallo, il 68enne morto carbonizzato per un incendio scoppiato lunedì notte nella sua casa andorese di via Leopardi.

Inquietante perché, fin dal primo momento, qualcosa, in quella casa, non ha convinto gli inquirenti. C’è quell’ascia ritrovata tra le gambe della vittima e a cui non si sa dare una spiegazione; ma soprattutto Giovanni sarebbe stato ritrovato con il cranio sfondato, il che renderebbe ancora più concreta l’ipotesi dell’omicidio sulla quale sta indagando la Procura savonese.

Una ferita profonda, nella parte sinistra della testa, che potrebbe essere stata provocata o da una caduta accidentale con conseguente trauma cranico o inferta con un corpo contundente (forse l’ascia?).

Intanto proseguono gli interrogatori: ieri, in Procura, sono state sentite la moglie e le due figlie che sono arrivate da Biella (di cui è originaria la famiglia) non appena saputa la notizia della morte del congiunto. E comincia a delinearsi anche la personalità di Vassallo: un uomo schivo e burbero e che, da qualche anno, non aveva più fatto mistero del suo vero orientamento sessuale. Pare che il 68enne vestisse da donna e conducesse una nuova vita lontano dalla famiglia con la quale, comunque, aveva mantenuto buoni rapporti.

Ed è forse questa “nuova vita” ad averlo messo nei guai, magari a causa di un incontro occasionale sbagliato. Nelle scorse ore è stato sentito anche un 50enne di Stellanello, con quale la vittima si vedeva spesso, il quale, però, sembra estraneo alla vicenda.