Cairo M. Il Comitato Sanitario Locale Valbormida scrive ai consiglieri regionali ricordando le parole scritte in una lettera ricevuta qualche giorno fa dal ministro alla Salute, Renato Balduzzi, che ha sottolineato l’importanza di mantenere gli ospedali siti in territori non proprio agevoli.
“Il Ministro della Salute – ricordano i rappresentanti del comitato – descrive quale dovrebbe essere l’organizzazione sanitaria nelle zone periferiche disagiate e, tra l’altro, sostiene: ‘Il territorio italiano è caratterizzato dalla presenza di piccole zone geografiche a volte difficilmente raggiungibili anche per consistenti periodi di tempo a causa di condizioni metereologiche avverse, che rendono problematico anche il trasporto in emergenzaurgenza, e da zone montane o pedemontane anch’esse difficilmente raggiungibili a causa dell’orografia o dello scarso sviluppo delle reti viarie. Tali situazioni, per la garanzia della sicurezza dei cittadini e dell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza in condizioni di qualità ed efficacia rendono necessario il mantenimento di ospedali di piccole dimensioni, che non sarebbero funzionali in altri contesti geografici. Con l’auspicio che questi principi e queste indicazioni guidino l’operato di tutti noi verso la miglior tutela della salute delle nostre popolazioni'”.
Forte di queste parole il Comitato incalza: “In breve, il ‘Piano Neirotti’ tutto ha fatto per andare nella direzione opposta a quelle che sono le direttive e le volontà ministeriali, e lo ha fatto sostenendo di ‘dover rispettare’ le medesime direttive. Certo è molto semplice risparmiare tagliando i servizi in aree periferiche scarsamente popolate e di modesto peso elettorale, invece di intervenire per limitare carrozzoni burocratico amministrativi che, nel corso degli anni, sono cresciuti a dismisura, divenendo insostenibili per le casse pubbliche e provocando il prosciugamento delle tasche dei cittadini contribuenti”.
“Ora, chiarito che il ‘Piano Neirotti’ non è causa della lunga mano famelica del Ministero, ma espressione di una scelta e di una volontà ben precise di organi dirigenziali regionali, si chiede ai consiglieri della Regione Liguria di esprimere, pubblicamente ed in forma chiara e trasparente, il loro pensiero politico su di una vicenda che rischia di compromettere la sicurezza e la salute di più di 40.000 cittadini valbormidesi. Ciò anche per permettere ai medesimi cittadini di poter scegliere, altrettanto chiaramente, in occasione dei prossimi appuntamenti elettorali. Resta inteso che il nostro Comitato non smetterà di lottare fino a quando in Valbormida non vi sarà nuovamente un ‘vero’ ospedale” conclude la nota.