Pietra L. Una protesta che sfocerà fino al ricorso ai legali per il notevole danno economico subito dai lavori per la nuova rotonda sulla via Aurelia a Pietra Ligure verso lo svincolo dell’autostrada, all’altezza del rio Ranzi. Questa la situazione delle attività commerciali e turistiche che si affacciano sul cantiere della rotonda in viale Riviera, che in oltre un anno hanno visto scendere i loro incassi in quanto ogni possibilità di sosta è bloccata. L’albergo ha visto inoltre decurtato il proprio dehor nell’estate scorsa, con il rischio che il protrarsi dei lavori arrivi fino alla prossima stagione estiva. Gli operatori coinvolti hanno preso già contatti con il Gabibbo ed il programma “Striscia la Notizia” per denunciare la loro drammatica ed incredibile condizione.
“Abbiamo perso circa 50-60 mila euro secondo una prima stima, il nostro bar, avviato da poco, vive sul passaggio che è impedito dal cantiere – dice Andrea De Luca, socio del bar “Tram” -. I lavori dovevano finire entro un anno ed invece siamo ancora qui, senza risposte certe…Al momento mi trovo costretto a cercare un nuovo lavoro, non posso più sostenere i costi di gestione senza adeguati incassi e la mia attività rischia di chiudere molto presto…”.
“Questo cantiere è stata una mazzata…Anche perché prima stavano lavorando bene…Un vero disastro, siamo disperati ed esasperati. Per questo esigiamo sicuramente un rimborso, abbiamo saputo dell’esistenza di fondi per attività che subiscono disagi del genere, quindi auspichiamo che chi di dovere finalmente si muova…” conclude l’esercente pietrese.
“Io non ho più un ingresso, una via di accesso per i clienti – dice la titolare dell’albergo “Aurora” Carmen Laino -. Senza contare il dehor, con una presentazione davvero indecorosa della mia struttura ricettiva. “Le persone che arrivano dall’autostrada sono dirottate verso Loano, nessuno si può fermare in questa zona, mentre invece si dovrebbe agevolare il più possibile l’accesso agli esercizi e alle attività della zona”.
“Denunceremo sia la Provincia che il Comune, affinché capiscano l’enorme disagio subito, anche perché non siamo mai stati consultati sui lavori e sul loro andamento. L’amministrazione comunale ci ha lasciati soli…Francamente non ho calcolato il danno economico, mi sono già troppo arrabbiata e non volevo alterarmi ulteriormente…” conclude l’albergatrice.