Economia

Fruttital, prime vittorie dei lavoratori: passo indietro sulla terziarizzazione e cassa integrazione per sei mesi

Fruttital Albenga

Albenga. La prima battaglia è stata vinta: i lavoratori della Fruttital hanno allontanato lo spettro della terziarizzazione per il magazzino di Albenga, che avrebbe portato, entro gennaio, al licenziamento di trenta dipendenti, con l’esternalizzazione di altri trenta colleghi.

Questa mattina, alla riunione presso l’Unione Industriali di Savona, che si è protratta per circa due ore, i rappresentanti dei lavoratori hanno incontrato l’amministratore delegato dell’azienda, Paolo Mauti, e parte del consiglio di amministrazione per discutere del futuro di questa importante realtà ingauna.

Il magazzino di Albenga chiuderà, sì, entro 18 mesi, ma quella di oggi è una soluzione-tampone che è vista come una prima vittoria da coloro per i quali è in gioco il posto di lavoro. Uno, perché si è scongiurato rischio-terziarizzazione e due perché i dipendenti “in bilico” hanno ottenuto la cassa integrazione in deroga a partire dal prossimo 7 gennaio e per sei mesi (con la prospettiva di altri sei mesi di cassa alla scadenza di questo termine).

Inoltre, l’azienda si è impegnata a rendere noto il proprio piano produttivo entro otto-nove mesi da oggi, di modo che i lavoratori sappiano quali siano le reali prospettive del gruppo: dove sarà localizzato il nuovo magazzino che sostituirà quello ingauno, ad esempio, o quale realtà produttiva arriverà nelle zone albenganesi lasciate libere, e se vi sia possibilità di “assorbimento” per chi sarà messo in mobilità.

“Il passo indietro sulla terziarizzazione è, per noi, una ventata d’ossigeno – dicono Luca Marcesini della Rsu Fruttital e Cristiano Ghiglia della Cgil – Siamo solo un po’ delusi dall’assenza degli Orsero all’incontro di oggi, ma i risultati ottenuti sono comunque positivi. Il magazzino di Albenga chiuderà entro 18 mesi, però, nel frattempo, possiamo contare sugli ammortizzatori sociali. Il 20 dicembre andremo a firmare per la cassa integrazione in deroga, poi aspettiamo di conoscere le intenzioni future della proprietà”.