Albenga. “Non avevo dubbio alcuno che, in materia di sicurezza, l’imam e io ci trovassimo sulla stessa linea d’onda. Lo ringrazio, perché persegue lo stesso obiettivo della nostra amministrazione, quello di isolare, condannare e punire chi delinque e perché, come noi, costantemente vigila il territorio e tenta di riportare nei binari giusti chi non rispetta le norme” a dirlo è il sindaco ingauno Rosy Guarnieri che tende così la mano all’imam di Albenga che, nelle scorse ore, aveva lanciato un appello per una maggiore sicurezza in città.
L’appello in questione è quello tanto caro al Carroccio della “tolleranza zero” contro chi commette reati, soprattutto se recidivo. “Con le sue parole, che peraltro smentiscono categoricamente le recenti affermazioni allarmistiche del consigliere Ghiglione sulla sicurezza, l’imam coglie nel segno e sottolinea un problema che da tempo mettiamo in evidenza: quello dei soliti volti noti che, proprio come ha detto lui, ‘delinquono, vengono arrestati, e poi rilasciati come se nulla fosse’. È proprio questa criticità, con la conseguente presenza di queste persone dedite al crimine, che contribuisce maggiormente a ridurre la percezione di sicurezza, nonostante negli ultimi anni essa, pur non ottimale, sia sensibilmente cresciuta rispetto al recente passato” concorda il sindaco.
Che insiste: “Ha ragione l’imam quando parla di ‘diffidenza’ e di ‘sentimento di sospetto’, non riconducibile al razzismo, ma probabilmente fenomeno complesso legato sia alla cattive azioni di coloro che delinquono, comunque una minoranza, sia al fatto che, piaccia o meno, dati alla mano, le carceri italiane sono per lo più abitate, con percentuali che vanno oltre il 75%, da extracomunitari che hanno infranto le leggi. Recentemente, proprio ad Albenga, si è registrato un caso di espulsione, a seguito di un reato: è questa la strada da intraprendere, e ringraziamo la sensibilità del giudice che, di fronte al mancato rispetto delle leggi da parte di un clandestino, ha proceduto all’espulsione e al rimpatrio dello stesso”.
Il primo cittadino leghista stringe così metaforicamente la mano al capo della comunità islamica, a dimostrazione che, almeno qui, il desiderio di legalità accomuna culture apparentemente inconciliabili. “Ero certa che l’imam stesse lavorando nella giusta direzione. Da parte di chi il territorio lo vive, non si può non condividere il campanello d’allarme verso una carenza normativa, interpretativa, giudiziaria che accresce la percezione di insicurezza. Il suo è un sincero desiderio di legalità, ed è lo stesso che contraddistingue la maggioranza dei cittadini di Albenga, che rispettano le norme ed esigono tolleranza zero per chi le infrange. Tutti insieme, contro chi delinque” conclude Guarnieri.