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Riordino Province, Vaccarezza: “Tagli compromettono spazzaneve, sale per il ghiaccio, riscaldamento scuole”

Provincia. “Vogliamo essere messi in condizioni di poter erogare i servizi che ci sono assegnati con la qualità di sempre”. Questo il messaggio che il presidente della Provincia di Savona, in qualità di vicepresidente vicario dell’Upi, porterà al ministro Francesco Profumo mercoledì prossimo.

“Il taglio dell’anno prossimo, un miliardo e duecento milioni su una partita di tre miliardi e sette, rappresenta un taglio di circa il 30% che però in Province virtuose, per paradosso, si traduce in un taglio del 70%” spiega Vaccarezza.

“L’anno prossimo se il governo non cambierà idea il taglio che il bilancio della Provincia di Savona subirà nella parte con cui finanzia gli spazzaneve, con cui compra il sale per sciogliere il ghiaccio, con cui finanzia l’acquisto del carburante quindi le utenze con cui noi riusciamo a tenere calde le scuole e tutto il resto, sarà del settanta percento – prosegue il governatore provinciale – Noi non avremo i soldi, finito gennaio, per andare avanti”.

“Se le Province devono restare, perché a questo punto siamo i primi a chiederci se tutto questo ha un senso… allora chiudetele. Non possiamo lasciare un ente governato da un amministratore, che ha delle funzioni e delle responsabilità, senza dargli le risorse per poter operare nell’interesse dei cittadini. Allora o chiudete l’ente o ci togliete le scuole in carico, oppure lasciateci le risorse. Tenete presente che le risorse non ci vengono trasferite, ma sono quella ‘Rc auto’ che voi pagate e che dall’anno prossimo pagherete a noi, ma che ci verrà portata via prima che noi la potremo incassare. Ecco questo è l’ennesimo paradosso”.

“La cosa poi che rasenta il ridicolo è che le Province che hanno lavorato per ridurre la spesa pubblica e che hanno abbassato i costi come noi sono penalizzate due volte perché quei costi lì non sono oggetto di taglio” conclude Vaccarezza.

Intanto nell’Imperiese i sindaci, attraverso l’Anci, hanno stilato un documento in cui esprimono le proprie perplessità sull’accorpamento con Savona. Nel testo sono contenute le motivazioni di contrarietà al provvedimento governativo, che, in sintesi, sono costituite dal fatto che, con la fusione dei due enti, il territorio di Imperia rimarrebbe sguarnito da importanti strutture statali di presidio come prefettura, questura, comando carabinieri, comando guardia di finanza, comando vigili del fuoco, ufficio territoriale scolastico e altri ancora.