Quiliano. La Rete Savonese “Fermiamo il carbone” all’attacco del sindaco di Quiliano, Alberto Ferrando e dell’assessore Pier Luigi Lavazelli sul caso della delibera sul rilascio della Autorizzazione Integrata Ambientale per la centrale Tirreno Power di Vado Ligure. “Come possano parlare di coerenza coloro che, durante la campagna elettorale delle elezioni amministrative di Quiliano prima e poi della Regione Liguria hanno raccolto firme contro il potenziamento a carbone della centrale, per poi, concederlo, o direttamente o per acquiescenza…” si legge in una nota.
“I sindaci di Vado e Quiliano, in sede di conferenza AIA, avrebbero avuto la possibilità-per tutelare al meglio la propria cittadinanza- di dare come prescrizioni il rispetto delle norme di legge sui limiti in concentrazione delle emissioni secondo le migliori tecniche disponibili: perché nella sede deputata non hanno semplicemente chiesto il rispetto delle norme di legge?” Per di più non ci risulta (salvo smentite documentate) che i sindaci abbiano fatto nemmeno le dovute osservazioni o comunque alcuna opposizione in merito ai limiti in concentrazione concessi, anche se molto al di sopra delle prestazioni previste dalle migliori tecnologie disponibili, e nemmeno ci risulta che abbiano fatto osservazioni sull’utilizzo-che purtroppo pare diventare possibile- dell’olio combustibile denso e neppure sul gravissimo fatto che dal documento istruttorio si preveda per i tanto “magnificati” gruppi nuovi un limite di concentrazione per il CO2 e più del doppio di quanto previsto dalle MTD”.
“Infine, sempre per certificare la tanto invocata “coerenza” amministrativa e politica, riportiamo alla lettera quanto scritto nel volantino della lista “Impegno e progresso” del sindaco Ferrando: ‘Centrale termoelettrica Tirreno Power, il progetto per la realizzazione di un nuovo gruppo termoelettrico deve essere abbandonato per attivare “subito e comunque” un’azione volta a perseguire ulteriori miglioramenti ambientali”.
“Per quanto attiene all’attivare subito e comunque un’azione volta a perseguire ulteriori miglioramenti ambientali, considerando che i miglioramenti dovuti per legge, con l’applicazione delle migliori tecnologie, non ci risultano essere stati pretesi dalle amministrazioni, ci si può domandare se quel “subito e comunque” andava inteso come gli otto anni di vigenza dell’AIA per il periodo transitorio…Visto che le elezioni amministrative di Quiliano sono avvenute nel 2009 il periodo transitorio diventa addirittura di 11 anni” conclude la Rete savonese.