Savona. E’ morto, all’età di 71 anni, Vito Cafueri, molto conosciuto a Savona – e, in particolare nel quartiere di Fornaci dove viveva – per il suo impegno politico (era stato presidente della Quarta Circoscrizione e consigliere nelle file del Pdl).
Cafueri è morto ieri nella propria abitazione probabilmente a causa di un infarto. L’uomo era conosciuto anche per aver portato avanti molte battaglie come quella dello scaletto dei pescatori, e quella per Giuseppina Ghersi, la ragazzina delle Fornaci uccisa in modo atroce il 26 aprile del 1945 nei regolamenti di conti che seguirono alla Liberazione dell’Italia dai nazi-fascisti.
Cafueri lascia la moglie Claudia e due figli.
Alla notizia della scomparsa di Cafueri Roberto Nicolick ha voluto ricordarlo così: “Vito, anzi il Comandante Vito Cafueri, ci ha lasciato, improvvisamente, dopo una vita improntata al rispetto dei principi fondamentali che dovrebbero informare tutti i veri uomini: Onore, Rispetto, Senso del Dovere, Coraggio. Insomma, Vito Cafueri era una persona per bene, come non se ne trovano tanti di questi tempi a Savona o in altri luoghi del mondo. Vito Cafueri aveva, per primo, sollevato il caso di Giuseppina Ghersi e in qualche incontro, prima dell’inizio dell’estate, che avevamo avuto, davanti ad una tazza di caffè, mi aveva incoraggiato a scrivere un libro su questa povera ragazzina. Mi aveva anche fornito della documentazione che ho utilizzato per la stesura del libro. Avevo accettato con entusiasmo, e dopo circa tre mesi di indagini e di ricerche, avevo dato alle stampe questo libro, che dovrebbe uscire tra pochi giorni. Idealmente dedico questa mia piccola ed umile fatica letteraria a Vito Cafueri, che da sempre, anche in tempi difficili, ha parlato con franchezza e con grande coraggio di questa vicenda. Immagino che dovunque egli si trovi sorrida con benevolenza per quello che ho scritto. Savona ha perso una persona corretta e anche molto simpatica, che lascia un grande vuoto”.