Savona. “Rivedere il Piano Urbano della Mobilità 2010 della città di Savona”. Così il presidente del Comitato Casello Albamare Paolo Forzano con una lettera inviata al sindaco Federico Berruti e ai consiglieri comunali savonesi. In questi giorni passati c’è stato un certo fermento, preoccupazione, sia per i livelli di inquinamento registrati in corso Ricci, sia per i prevedibili aumenti di questi livelli dovuti all’aumento del traffico indotto dall’Aurelia bis. Quanto sarà? A questa domanda sarebbe possibile rispondere con una certa approssimazione se si fosse in possesso di dati veritieri e corretti dei vari flussi di traffico, non solo a Savona, ma nel comprensorio che arriva alla Valbormida, a Varazze, a Bergeggi. Questi dati introdotti in un simulatore di traffico darebbero la risposta. Ma questo non è possibile perché i dati sono pochi, frammentari, incompleti”.
“E’ per questo che abbiamo fortemente criticato il Piano Urbano della Mobilità 2010 della città di Savona. Con i dati adeguati ed il simulatore adeguato, si possono verificare le situazioni correnti, fare ipotesi di modifica di sensi unici e verificarne immediatamente gli effetti. Quindi le scelte che si possono fare sono verificate “in anticipo” sul simulatore, e non verificate “sul campo” come oggi avviene: con costi elevati, disagi per la popolazione, difficoltà od impossibilità a “tornare al passato”, e naturalmente tanto tempo perso. Anche opere costose come l’Aurelia bis avrebbero dovuto essere verificate “prima”, in modo da valutare correttamente il rapporto costi/benefici. Una delle poche informazioni di interesse del PUMT SV 2010 è stata quella che dice che circa l’80% di chi proviene da levante, Albisola, o da ponente, Legino, vuole andare in centro: ovvero nel triangolo ospedale, porto, piazza Mameli. Informazione nota agli esperti. Pertanto è facile dedurre che un’Aurelia bis che da levante invece di condurre nel “triangolo” conduce fuori tiro, ovvero in cima a corso Ricci, avrà poco interesse: al massimo 20%. Ed allora ecco che il comune di Savona, invece di prendere decisioni viabilistiche, basate su dati, simulazioni, e su basi anche urbanistiche quali quella di allontanare il traffico dal centro, medita di prendere una decisione quanto mai perentoria e criticabile” aggiunge il presidente del Comitato Casello Albamare.
“Questa decisione prevede di vietare l’accesso del traffico pesante in Savona dall’attuale Aurelia, provenienza Albisola, e quindi costringere i mezzi pesanti e gli autobus a percorrere Albisola fino a Luceto per poi imboccare l’Aurelia bis, uscire in corso Ricci nord, e quindi percorrere tutto corso Ricci, corso Viglienzoni e corso Mazzini per raggiungere il porto. E’ una soluzione irrazionale per dare significato ad una Aurelia bis poco appetibile, ma è anche una soluzione che non risolve nulla! Sposta solo il problema da una parte ad un’altra. Tanto per inciso: casello di Albisola-rotatoria Priamar al porto = 4.700 metri, casello Albisola-Luceto-corso Ricci-rotatoria Priamar al porto = 7.600 metri, di cui 3.000 sempre in città! Il giro dell’oca! Sarebbe opportuno rivedere urgentemente il Piano Urbano della Mobilità 2010 della città di Savona su basi serie, comprendendo il comprensorio Varazze-Valbormida-Bergeggi per non fare ulteriori scelte sbagliate, anche alla luce delle novità recenti, ossia dei tagli agli ospedali della provincia che costringono ad una nuova indispensabile mobilità “sanitaria” conclude Forzano.