Cronaca

Savona, assolti egiziani accusati di uso di certificati falsi per il ricongiungimento: la carte fasulle procurate da un’agenzia

Savona Tribunale

Savona. Una pratica per il ricongiungimento familiare eseguita con l’uso di documenti fasulli stava per costare cara a due cugini egiziani, uno dei quali, Mostafa S.M.F., 43 anni, residente a Savona da diverso tempo. I due erano infatti finiti a giudizio con l’accusa di aver utilizzato documenti non autentici, ma questa mattina sono stati assolti perché il fatto non sussiste.

Tutto era iniziato quando Mostafa S.M.F., aveva tentato di fare un ricongiungimento con il cugino, Ahmed M.F. (il figlio della sorella del padre) utilizzando tre certificati risultati poi falsi. I due parenti però, durante il processo, avevano spiegato la provenienza di quelle carte ed era emersa un’altra verità: le prime vittime di una truffa sarebbero infatti gli stessi egiziani.

Secondo la loro testimonianza infatti i due, che sono realmente cugini, avrebbero avviato le pratiche per il ricongiungimento tramite un’agenzia del loro paese. Ottenuti i documenti li hanno presentati alle autorità italiane convinti fossero in regola. Qui per loro era arrivata la sorpresa visto che l’ufficio della Questura aveva rilevato che tre dei quattro certificati presentati erano falsi. Così nei confronti dei due nordafricani, che nel frattempo avevano riavviato le pratiche per il ricongiungimento, era scattata la denuncia.

Nel corso del processo i due, assistiti dall’avvocato Antonino Ardagna, hanno presentato diversi documenti che attestano il loro legame di parentela ed è emerso che, effetivamente, era stata l’agenzia egiziana a fornire loro i cerificati fasulli. Il giudice Marco Canepa aveva anche voluto contattare il Consolato per sollecitare l’invio dei certificati originali ed avere una conferma del fatto che tra gli imputati ci fosse un legame di parentela. Conferma che, nei mesi scorsi, è effettivamente arrivata dal Consolato.

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