Liguria. Un tasso di crescita costante della popolazione detenuta a fronte di un organico di Polizia Penitenziaria in calo. E il Sindacato di Polizia penitenziaria Sappe si appella al Ministero della Giustizia e torna a chiedere l’intervento della classe politica ed istituzionale della Liguria “perché quella della carenza di personale di poliziotti in Liguria e delle criticità penitenziarie regionali è e deve essere una preoccupazione di tutti”.
La critica situazione penitenziaria genovese e ligure emerge dagli ultimi numeri sulle presenze in carcere, riferite alla data di ieri 31 ottobre 2012. “La Liguria è la Regione con la percentuale minore di Poliziotti Penitenziari in servizio rispetto a quelli previsti”, commenta Roberto Martinelli, segretario generale aggiunto del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, la prima e più rappresentativa organizzazione dei Baschi Azzurri. “Attualmente nelle carceri liguri sono impiegati circa 900 Poliziotti rispetto ai 1.264 previsti. Questi devono fronteggiare un’emergenza sovraffollamento che ha abbondantemente superato quella capienza che al Dap definiscono “tollerabile”: oggi abbiamo in cella 1.935 persone detenute rispetto ai 1.088 posti letto regolamentari.”
Martinelli sottolinea che “sono più gli stranieri detenuti in Liguria (1.116) che gli italiani (819) e a Pontedecimo c’è anche un bimbo di età inferiore ai tre anni detenuto in cella con la mamma”.
Per questa ragione, Martinelli rinnova l’appello “alla classe politica ed istituzionale della Liguria, a cominciare dai parlamentari eletti in Liguria, affinché si intervenga con urgenza per risolvere queste criticità, anche prevedendo una nuova politica della pena, necessaria e non più differibile, che ‘ripensi’ organicamente il carcere e l’Istituzione penitenziaria, anche alla luce della sostanziale inefficacia degli effetti dell’indulto e della recente legge sulla detenzione domiciliare”.