Loano, al via il “CineClub Yepp”: 5 film dedicati al mondo degli adolescenti

"Dopo mezzanotte" con giorgio pasotti

Loano. Lunedì 19 novembre, a Loano, prenderà il via la rassegna CineClub YEPP, organizzata dal Gruppo YEPP Loano, con il patrocinio e il sostegno dell’Assessorato ai Servizi Sociali e Politiche Giovanili del Comune di Loano, dalla Compagnia di San Paolo di Torino e dalla Fondazione “A. De Mari”.

La rassegna propone cinque film dedicati al mondo degli adolescenti, cinque storie legate al tema della crescita e al passaggio dall’infanzia all’età adulta scelti in collaborazione con l’Associazione culturale no profit Kinoglaz.

“Il Cineclub YEPP vuole offrire – spiega l’assessore alle Politiche Giovanili Luca Lettieri – spunti di riflessione per indagare l’adolescenza. Ogni incontro prevede al termine della proiezione una chiacchierata con i ragazzi. L’obiettivo è quello di dar vita ad una elaborazione critica sul film visto, aiutando a sviluppare, tra i ragazzi, capacità analitiche su tematiche che li coinvolgono direttamente. Inoltre, sarà offerto ai ragazzi il confronto con due registi: Davide Ferrario e Stefano Savona che con i loro diversi stili autoriali potranno contribuire al processo di analisi”.

“La storie scelte – afferma Giovanna Barreca dell’associazione Kinoglaz, che giuderà gli incontri post-proiezione – raccontano, attraverso l’occhio di grandi autori contemporanei, la quotidianità di ragazzi di oggi, di giovani che a diverse latitudini si confrontano con la società che li circonda. Una realtà che condiziona le loro azioni, i loro movimenti: dalle giovani donne africane in cerca di equali diritti (La sorgente dell’amore di Radu Mihaleanu (17 dicembre) in concorso al Festival di Cannes 2011), a Tahrir di Stefano Savona (21 gennaio), sulla Primavera araba. E poi c’è il viaggio nell’interiore, nei cambiamenti fuggevoli e imprevedibili che caratterizzano l’adolescenza: la gioie, le paure del passaggio all’età adulta e la necessità/bisogno di confrontarsi con sentimenti nuovi come l’amore, la condivisione, la morte, la solitudine; Dopo mezzanotte di Davide Ferrario (19 novembre) (il regista sarà in sala per raccontare com’è nata la delicata storia di due adolescenti alla deriva nella location più suggestiva d’Italia: il Museo del cinema di Torino vissuto di notte), Qualcuno con cui correre di Oded Davidoff (7 gennaio), tratto dal capolavoro di David Grossman con protagonista una giovane che deve combattere lo spettro della droga in una Gerusalemme inusuale e Le miglior cose del mondo di Laìs Bodanzky (3 dicembre), in prima visione provinciale, sulle rocambolesche avventure di un adolescente della middle class brasiliana.

La visione dei film sarà gratuita e aperta a tutti. La chiacchierata post- proiezione è riservata ai ragazzi.

Ad inaugurare la rassegna, lunedì 19 novembre, alle ore 20,30, nella sala dello Skatting Club (Pattinaggio), sarà il film Dopo mezzanotte di Davide Ferrario. Girato in digitale con una piccola troupe, il film è interpretato da tre giovani attori – Giorgio Pasotti, Francesca Inaudi, Fabio Troiano – in un’unica location, il Museo Nazionale del Cinema. Narrato dalla voce inconfondibile di Silvio Orlando, è una storia principalmente sull’amore, quello che coinvolge Martino, Amanda e Angelo, ma anche e soprattutto quello che comprende il “bisogno di appartenere a qualcuno o a qualcosa”, anche a un’ideale o a un luogo.

La Mole Antonelliana di Torino, meraviglioso Museo Nazionale del Cinema durante il giorno, nella notte diventa il regno di Martino, un mondo a parte dove il giovane vive circondato dalle ombre dei film muti che proietta per sé e che ricrea con una piccola e antica cinepresa. Sguardi intensi, fino a quando piomberà Amanda, arrivata per caso e alla disperata ricerca di un modo per cambiare la sua vita.

Lunedì 3 dicembre, la rassegna proseguirà con il film Le migliori cose del mondo di Laís Bodanzky con Francisco Miguez, Denise Fraga, Fiuk. Il regista che trae spunto per la narrazione da una serie di libri per ragazzi, prova a stare in mezzo agli adolescenti cercando di rappresentarne passioni, gioie e dolori. Ma anche cattiverie, debolezze, meschinità evitando facili schematizzazioni e un uso eccessivo dei luoghi comuni.

Lunedì 17 dicembre sarà la volta della pellicola La sourse de femmes di Radu Mihaileanu con Leïla Bekhti, Hafsia Herzi, Hiam Abbass. Al centro della commedia la storia di alcune ragazze tenaci e coraggiose che reagiscono ad una società maschilista. Siamo in Nord Africa/Medio Oriente, in un villaggio dove le donne sono costrette a percorrere un difficile e accidentatissimo sentiero di montagna per andare a prendere l’acqua mentre gli uomini del villaggio stanno tutto il giorno a bere the e a fumare. Ma grazie alla coraggiosa Leila– la straniera di un altro villaggio, che si è sposata per amore ed è entrata a far parte della loro comunità – reagiranno con lo sciopero del sesso (di Lisistrata memoria).

Dopo le feste natalizie la rassegna riprenderà, il 7 gennaio con il film Qualcuno con cui correre di Oded Davidoff con Bar Belfer, Yonatan Bar-Or, Yuval Mendelson. In una Gerusalemme fatta di piccoli anfratti, luce livida e artisti di strada, come vuole la poetica di David Grossman (il film è tratto dal suo omonimo romanzo) sono i giovani a occupare il centro della narrazione, con la loro ribellione a volte confusa e a volte massacrante la forza della rottura. Un titolo metaforico per un racconto di sentimenti perduti e ritrovati, d’amicizia. Una doppia fuga e dolori profondi perché c’è un teenager trainato da un labrador che cerca la proprietaria dell’animale che a sua volta è sulle tracce del fratello, straordinario chitarrista, tossicodipendente.

La rassegna si chiuderà il 21 gennaio con Tahrir di Stefano Savona, David di Donatello 2012 come miglior documentario. Siamo al Cairo, nel febbraio 2011, Elsayed, Noha e Ahmed sono tre ragazzi egiziani e stanno facendo la rivoluzione. Occupano piazza Tahrir giorno e notte insieme a migliaia di altri egiziani. Parlano, urlano e cantano, e finalmente dicono tutto quello che non hanno mai potuto dire durante il regime di Hosni Mubarak. La repressione rinforza la protesta: si resiste, s’impara a discutere e a lanciare pietre, a inventare slogan e a curare i feriti, a sfidare l’esercito e a difendere il territorio appena conquistato. Una cronaca in tempo reale della rivoluzione, raccontata da chi l’ha fatta. Il regista sarà presente alla proiezione e alla discussione finale.