Vado Ligure. Scadono a fine anno su tutta la provincia savonese i contratti di appalto relativi alla manutenzione, ripristino guasti e installazione nuovi impianti di telefonica che Telecom Italia dovra riassegnare per il prossimo triennio.
L scorso mese di giugno del 2011 la Telecom Italia ha rescisso il contratto di appalto con la Società Ciet Impianti (che a sua volta ha cessato l’attività e posto in cassa integrazione i 47 dipendenti) e lo ha affidato a partire dal mese di luglio 2011 alla Società Alpitel, azienda che già lavora per Telecom nella provincia di Imperia.
Nel corso di questi mesi l’Alpitel ha assunto con contratto a tempo determinato 31 lavoratori ex Ciet con scadenza dei contratti al 31 dicembre 2012, data in cui scadrà l’appalto affidatoli da Telecom.
Commenta Andrea Pasa della Fiom Cgil: “Oggi ci sono circa una quindicina di lavoratori, tutti residenti in provincia di Savona, che sono in cassa integrazione da più di un anno e che non hanno davanti a loro nessuna prospettiva di ricollocarsi in imprese del settore e tanto meno in altre aziende del territorio, anzi addirittura sono in attesa di ricevere le indennità di cassa integrazione (circa 750 euro) dal mese di luglio”.
“Il 31 dicembre 2012, oltre che a sancire il termine dei contratti di lavoro per 31 lavoratori e ad essere il termine del contratto di appalto della società Alpitel per la provincia di Savona, sarà anche il termine del periodo di cassa integrazione per i lavoratori che purtroppo oggi non sono stati ricollocati in altre imprese” prosegue.
Le criticità del settore sono da imputare prevalentemente alla mancanza di investimenti nelle infrastrutture delle telecomunicazioni. Un punto di forza è che in tutti i casi le infrastrutture di Tlc sono sul territorio nazionale e non sottoposte al rischio delocalizzazione.
“A queste criticità – osserva Pasa – si sommano le riduzioni dei prezzi che Telecom pratica sia sulle manutenzioni, e sia sulle altre attività, con gare al ribasso, per far fronte al proprio pesante indebitamento, ragione questa che frena anche gli investimenti sulla rete di nuova generazione da parte del gestore. Gli effetti di questa politica sono per tutte le aziende del settore delle installazioni telefoniche molto pesanti anche in ragione di un maggior costo di struttura e minor flessibilità rispetto alle altre imprese a cui si rivolge Telecom”.
“Per quanto riguarda il settore delle installazioni telefoniche, i livelli occupazionali si sono ridotti del 50% negli ultimi 10 anni, e hanno cessato la propria attività circa 20 aziende – afferma Pasa – E’ necessario un intervento al fine di mantenere e trasformare in contratti stabili i 31 lavoratori attualmente in Alpitel , per scongiurare i licenziamenti che Ciet ha comunicato e soprattutto per dare una speranza di lavoro ai lavoratori che fino ad oggi sono stati interessati solo dalla cassa integrazione”.
“Con l’esclusione della sola Regione Liguria e dell’Assessore Enrico Vesco, notiamo con disappunto che le istituzioni locali interessate ed informate ormai da tempo sulla vertenza (Provincia e Comune di Vado Ligure) sono mesi che non rispondono alle sollecitazioni riferite a questa situazione sia in termini politici che pratici” conclude il responsabile provinciale della Fiom Cgil.