Cronaca

Finale ricorda il Maresciallo Ghione, la mamma: “Bello vedere che è rimasto nel cuore della città”

commemorazione ghione

Finale Ligure. Una cerimonia toccante e che ha visto la partecipazione di tante autorità, ma anche cittadini finalesi. Questa mattina Finale Ligure ha ricordato il Maresciallo Capo Daniele Ghione, nato nel comune della Riviera ponentina e vittima dell’attentato di Nassirya (12 novembre 2003) al contingente italiano in Iraq.

Le cerimonie per ricordare il militare sono iniziate alle 10 con la deposizione di una corona al Monumento presso i “Giardini Daniele Ghione”, che si trovano di fronte alla caserma dei Carabinieri in via Brunenghi e proseguiranno alle 11 con una messa in suffragio nella Basilica di San Giovanni Battista a Finalmarina.

Alla cerimonia era presente anche la mamma di Daniele che nel ricordare il figlio ha detto: “A Finale è sempre molto ricordato. Siamo contenti perché oggi, anche se è lunedì, c’è molta partecipazione. Lui era un finalese ed è rimasto sempre nel cuore della città. E’ bello vedere anche i bambini che tutti gli anni vengono a suonare, ci fa molto piacere perché così lo ricordano anche loro. Quando cresceranno poi sapranno a cosa avevano partecipato”.

Alla cerimonia, oltre che le Autorità (erano presenti il Prefetto, il presidente della Provincia, il Comandante provinciale dei carabinieri Garau, il sindaco di Finale e quelli del comprensorio finalese), hanno partecipato i bambini dell’indirizzo musicale della scuola media Aicardi-Ghiglieri di Finale che hanno eseguito una serie di brani: l’inno nazionale, un pezzo da loro arrangiato, l’intermezzo di Mascagni dalla Cavalleria Rusticana e poi l’Inno alla gioia.

Al termine della cerimonia nei giardini la mamma di Ghione ha aggiunto: “Il messaggio che ci resta da tutto questo è che questi ragazzi non dovrebbero essere là. Ancora poco tempo fa è morto l’alpino di Arma di Taggia e per noi è un dolore che si rinnova… dovrebbero toglierli, noi siamo sempre dell’idea che non dovevano andare là. Sarebbero tutti qui con noi ora”.

Ad eseguire il silenzio il giovane trombettista Giacomo Amico, 14 anni. Il ragazzo sta studiando per prepararsi al Conservatorio.

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