Economia

“Caro Bersani, questa è la nostra difficile situazione”: i lavoratori della Bombardier consegnano una lettera al segretario del Pd

Stella. “Caro Bersani, siamo lavoratori della Bombardier di Vado Ligure. Ti scriviamo senza tanti preamboli perché sappiamo che sai di industria e di lavoro e di quanto questo è importante per vivere in dignità”. Così inizia la lettera che questa mattina Alberto Lazzari, segretario provinciale della Fiom Cgil, accompagnato dai lavoratori dello stabilimento industriale vadese, ha consegnato di persona a Pierluigi Bersani, approfittando della visita del segretario nazionale del Pd nella vicina Stella.

Dopo qualche breve cenno storico che sottolinea l’importanza della fabbrica sul territorio, sia nel passato che nel presente, con gli attuali 577 dipendenti, di cui circa 190 diretti di produzione, la lettera illustra come la fine produzione della E464 comporti la necessità di una ulteriore diversificazione produttiva verso i treni regionali a potenza distribuita, dove però Bombardier non ha ancora omologato un treno per l’Italia e, ad ottobre, ha perso la gara bandita da Trenitalia.

La scelta di consegnare la lettera al candidato per le primarie del centrosinistra, e pertanto possibile futuro presidente del consiglio, è spiegata da Alberto Lazzari. “E’ una lettera che racconta la vicenda di Bombardier – afferma il segretario provinciale della Fiom Cgil -. Spiega che siamo in crisi, in una situazione molto difficile. Abbiamo raccontato a Bersani la storia della fabbrica e abbiamo chiesto un interessamento rispetto a Trenitalia perché bisogna verificare molto velocemente se c’è ancora possibilità di attività sulla E464”.

“Insieme a questo – prosegue Lazzari – abbiamo detto con molta forza che Bombardier deve fare un investimento ulteriore nel sito, deve omologare il treno a potenza distribuita per il regionale perché questo è il mercato italiano dei prossimi mesi e dei prossimi anni. Chiediamo quindi un interessamento sapendo che Bersani sa di industria, di lavoro e dell’importanza del lavoro per la dignità delle persone. Pensiamo che sia l’interlocutore giusto per questa situazione”.

“Non vogliamo promesse, per noi l’importante è che gli operai trovino degli interlocutori credibili. Oggi qua ci sono molti lavoratori – conclude Lazzari -. Hanno fatto delle richieste a Bersani, portando un problema e noi, chiaramente, aspettiamo con fiducia”.

Bruno Martinazzi, a nome di tutti i lavoratori della stabilimento vadese di Bombardier, esprime gli intenti di chi è venuto a Stella a chiedere l’interessamento di Bersani alla loro vicenda. “Noi abbiamo due piani differenti – dice Martinazzi -. Il primo è sensibilizzare le istituzioni perché ciò che vogliamo avvenga e al più presto. La problematica che abbiamo con l’azienda è quella di poter dire al gruppo di trovare strumenti nuovi per aggredire il mercato esiste ed è molto seria. Qui abbiamo bisogno di due tipi di attività: la prima è quella che il gruppo metta il nostro management interno in condizione di essere competitivo nella costruzione e vendita di locomotive e treni; poi che le istituzioni comincino a ragionare su un piano quinquennale del trasporto pubblico a livello nazionale”.

“Non possiamo sempre rincorrere le altre grandi nazioni in Europa che hanno già fatto questo tipo di piano – prosegue il portavoce dei lavoratori -. Le esigenze vanno pianificate in modo che anche le aziende che operano in questo settore abbiano la possibilità di avere un quadro generale pure sugli investimenti. Se un gruppo sa che può investire sul territorio italiano e ha possibilità di stare nel mercato per cinque o sei anni”.