Albenga. Insieme ai consiglieri ingauni Bessone e Geddo è tra coloro a cui, nemmeno troppo velatamente, l’opposizione ha fatto riferimento parlando di incoerenza e poca credibilità. Oggi, a poche ore dalla sofferta elezione dell’ex dissidente Gianni Pollio a presidente del parlamentino albenganese, l’assessore ai Servizi sociali Eraldo Ciangherotti, spiega così quello che ad alcuni è apparso come un discutibile voltafaccia.
Ciangherotti, infatti, nelle scorse settimane si era opposto alla possibilità di accettare la candidatura di Pollio o qualsiasi altro “premio” eventualmente riservato all’ex transfugo, allontanatosi polemicamente tempo fa dalla maggioranza insieme a Silvio Cangialosi. Ieri, però, dopo una prima votazione fallimentare e un consulto d’emergenza tra il primo e secondo “round”, l’assessore, insieme ai suoi fedelissimi Bessone e Geddo, hanno fatto dietrofront garantendo il proprio sì e, dunque, l’elezione di colui che, fino a poco tempo prima, è stato aspramente criticato dai tre.
“La verità è questa: non potevamo permettere che il sindaco si dimettesse lasciando Albenga al destino del commissariamento – dichiara Ciangherotti – Il primo cittadino ci ha chiesto piena collaborazione tra una votazione e l’altra e, con senso di responsabilità, abbiamo pensato che questa fosse la scelta migliore per la città”.
“Noi incoerenti e poco credibili? La minoranza fa il suo lavoro e fa bene a sottolineare questa anomalia, ma la nostra coerenza è dimostrata dal fatto che, essendo persone perbene, e che tengono ad Albenga, non potevamo permettere lo scioglimento del consiglio comunale” continua l’assessore ingauno.
Ora bisognerà vedere come saranno gestiti i rapporti fra persone le cui posizioni, fino all’altro ieri, sembravano inconciliabili. “Ognuno, nelle scorse settimane, ha detto la sua, e ha sottolineato ciò che non andava bene. Ora, però, abbiamo voltato pagina e siamo partiti con questa nuova formula per garantire un futuro alla città. Faremo in modo che non vi sia nulla di personale che intacchi il nostro lavoro”.
Ciangherotti aveva anche parlato di sue possibili dimissioni nel caso di assegnazione di incarichi a Pollio o Cangialosi. “Non mi dimetto perché abbiamo fatto un ragionamento di buon senso e andremo avanti finché ci sentiremo a casa nostra per governare. Ieri sera, tra la prima e la seconda votazione, il sindaco ci ha dato garanzie per ciò che concerne la possibilità di lavorare bene, e così sarà”.
