Savona. La Protezione Animali savonese esprime perplessità sul braccio di ferro vede da una parte la “vecchietta” di via Martinengo che alimenta i colombi dal suo terrazzo (e in piazza Saffi), ed il Comune di Savona che da dieci anni sta tentando di bloccarla a suon di ordinanze e costose incursioni di vigili urbani e, ieri, addirittura dei vigili del fuoco.
“La perplessità è dovuta al fatto che da almeno altrettanti anni l’Enpa propone, dopo aver a suo tempo convinto la signora (ma oggi non si sa se è ancora d’accordo), di consentirle di dare da magiare ai colombi in una zona del
torrente Letimbro in corrispondenza del piazzale dell’ex stazione, lontano da case ed auto e quindi senza dare fastidio, o darne il meno possibile, a nessuno; ciò consentirebbe anche di spostare i colombi, oltreché dal cortile di via Martinengo, anche da piazza Saffi e dai tetti vicini” spiegano dalla Protezione Animali savonese.
“L’Enpa – continuano i volontari – aveva predisposto un progetto (1.250 euro) per attrezzare l’area con mangiatoie e posatoi mail Comune aveva rifiutato ogni dialogo, spendendo poi 20.000 euro per far uccidere ed analizzare 1.000 colombi di piazza Saffi per provare ciò che già si sapeva, che non sono un pericolo per la salute dei cittadini”.
“Nei giorni scorsi l’Enpa aveva ripresentato il progetto all’assessore competente ma, evidentemente, si è preferito continuare ostinatamente con la linea dura invece del dialogo costruttivo; nessun dialogo neppure dai vicini della signora, che invece di sostenere la proposta dell’Enpa, si sono dati all’ennesima raccolta di firme. Così è Savona, la Brescello del 2000 di guareschiana memoria, dove il sangue è caldo ed i problemi non si risolvono, si cronicizzano” concludono i volontari.