Savona. Una misura di prevenzione finalizzata alla confisca dei beni. E’ questa la ragione che, questa mattina, ha portato Antonio Fameli a presentarsi davanti al Collegio del tribunale di Savona riunito in camera di consiglio. La richiesta di confiscare i beni di Fameli, gli stessi che sono già sotto sequestro preventivo su disposizione del gip, è stata presentata dalla Procura di Savona nel marzo scorso.
Per il momento il tribunale non si è ancora espresso sulla misura: stamattina il procedimento è stato rinviato al prossimo 12 novembre. La richiesta della confisca è collegata con l’inchiesta sull’operazione “Carioca” (quella che ha portato Fameli in manette con le accuse di riciclaggio, trasferimento fraudolento di valori, reati tributari, attività abusiva di intermediazione finanziaria e falso in atti notarili), ma è comunque un procedimento a parte. La decisione di presentare una richiesta di misura di prevenzione infatti era scattata a margine di quell’operazione.
I beni che verrebbero colpiti da una eventuale confisca sono 44 immobili tra terreni e abitazioni a Loano, Boissano e Borghetto, ma anche società straniere per un valore totale che supera i 10 milioni di euro.