Savona. “E’ la fine dell’arroganza interna al partito”. Così Angelo Vaccarezza torna a rimarcare la richiesta, formalizzata dagli esponenti del Pdl della provincia savonese, di decapitare il coordinamento regionale guidato da Michele Scandroglio ed Eugenio Minasso.
“Qualcuno l’ha letta come una rivolta di una corrente contro l’altra, quella degli scajolani contro gli scandrogliani, ma non è così – afferma Vaccarezza – E’ la fine di chi occupa un posto senza essere legittimato dal voto della gente e di chi ha reso personalistico il partito. C’è la necessità di tornare tra la gente. Il primo strappo l’hanno fatto i sindaci, dicendo ‘giù le mani dalle autonomie locali’. Poi sono arrivate le federazioni provinciale, la base, la trincea e tutti quelli che, non essendo a Roma o a Genova, non ne possono più. Ora il segnale forte viene dai giovani”.
“Spero che questo partito si renda conto che il problema è sul comportamento. Dobbiamo toglierci di torno la gente di malaffare e gli arroganti. Solo così potremo rilanciare il nostro progetto politico. La politica si fa con le opinioni della gente” aggiunge il presidente della Provincia.
“Gli appuntamenti elettorali non devono essere la scusa per rinviare la riforma interna del partito. Non ci interessa vincere per forza, ma partecipare ad un progetto politico in cui ci riconosciamo. Bisogna scaldare gli animi. Oggi troppa gente pensa alla poltrona. Noi invece dobbiamo tornare in mezzo alla gente con le scarpe da ginnastica, dobbiamo tornare a parlare ai giovani, ad attaccare i manifesti alle due di notte. Torniamo, quindi, alla politica fatta con passione” conclude Vaccarezza.