Albenga. Dopo la sentenza d’appello del tribunale indiano che ha confermato l’ergastolo di Tomaso Bruno e Elisabetta Boncompagni, il caso dei due italiani detenuti nel Paese orientale approda al Parlamento europeo. L’eurodeputato Clemente Mastella (Udeur/Ppe) ha presentato un’interrogazione scritta all’Alto Rappresentante per la politica estera UE, Catherine Ashton, per chiederle di intervenire “per tentare di fare luce su una vicenda che fin dall’inizio è risultata contraddittoria”.
“Nei giorni scorsi è stato respinto l’appello contro l’ergastolo inflitto ai due giovani italiani che da due anni e mezzo si trovano rinchiusi in carcere a Varanasi – scrive Clemente Mastella – Tutto ciò, nonostante la loro difesa abbia strenuamente sostenuto la loro assoluta estraneità; un’autopsia piena di contraddizioni ed errori, svolta da un oculista anziché un anatomopatologo; un quadro accusatorio lacunoso e l’evidente inattendibilità di alcuni testimoni”.
Il giovane albenganese, insieme all’amica torinese Elisabetta Boncompagni, ha deciso di avviare uno sciopero della fame. Secondo i giudici sono stati i due ragazzi a uccidere il loro compagno di viaggio Francesco Montis in una camera dell’hotel “Buddha” che i tre condividevano. La difesa, invece, ha sempre sostenuto la tesi della morte naturale, sottolineando una serie di grosse lacune nelle prove e del presunto movente passionale.
I legali hanno cercato in tutti i modi di sottolineare le anomalie di un procedimento di primo grado singhiozzante: dall’autopsia svolta non da un medico ad hoc bensì da un oculista (non solo: sul corpo di Francesco sarebbero stati trovati anche morsi di animali, probabilmente topi, segno che le condizioni igieniche dell’obitorio di Varanasi erano pessime) ad un movente che, secondo la difesa, non reggerebbe (la tesi del triangolo amoroso) fino a una sentenza di condanna in primo grado che, a pagina 73 del documento, dice che “il movente che ha spinto i due accusati ad uccidere Montis non si può dimostrare per insufficienza di prove” per poi continuare, in modo contraddittorio, con “tuttavia si può comunque ipotizzare che Tomaso ed Elisabetta avessero una relazione intima illecita”.