Cronaca

Inchiesta su paziente deceduta dopo laparoscopia eseguita a Savona: nominato perito

Andrea Piccardo

Savona. L’intervento per l’asportazione di un’ernia ietale in laparoscopia si era rivelato letale per Anna Maria Franzone che, dopo due mesi d’infezione, era deceduta a Sampierdarena. La donna, genovese, era stata operata all’ospedale di Savona dall’equipe del dottor Andrea Piccardo. Era il mese di settembre del 2010.

Per questo episodio il dottor Piccardo e altri medici del suo staff (Carlo Terzulli, Roberto Paladino e Francesco Givo) sono finiti in un’inchiesta aperta dalla Procura di Genova, poi passata a Savona. Oggi il tribunale, nell’ambito dell’incidente probatorio, ha nominato il perito che dovrà stabilire se la morte della paziente avvenuta a Villa Scassi sia stata provocata da errori o responsabilità mediche.

Il perito è Roberto Testi e le operazioni peritali dovrebbero concludersi entro Natale o a fine anno. La paziente era stata operata, con tecnica laparoscopica, il 21 settembre del 2010 a Savona. Nonostante l’intervento fosse stato giudicato riuscito, la signora – come raccontano i familiari – aveva iniziato ad accusare una serie di disturbi tanto che faticava a nutrirsi ed era rimasta ricoverata in terapia intensiva per molti giorni. Il 10 ottobre anche se le sue condizioni non erano ancora migliorate Anna Maria Franzone era stata trasferita dal nosocomio savonese a quello cairese dove avrebbe dovuto affrontare un percorso riabilitativo. Qui la signora era rimasta ricoverata per sette giorni per poi essere dimessa e rimandata a casa.

Vedendo che le condizioni della madre continuavano a peggiorare i figli avevano deciso di accompagnarla, il 4 novembre del 2010, all’ospedale di Villa Scassi a Sampierdarena dove la signora purtroppo era deceduta il giorno dopo. I medici del nosocomio genovese, volendo vedere chiaro sulla morte della donna, avevano così disposto l’autopsia. Dall’esame autoptico era emerso che la signora Franzone era stata stroncata da una terribile infezione.