Giornata contro incenerimento rifiuti: l’adesione della rete savonese “Fermiamo il carbone”

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Vado L. Ieri era la Giornata mondiale di azione per le alternative all’incenerimento dei rifiuti che raccoglie quasi un migliaio di gruppi diffusi in decine di Paesi e cui ha simbolicamente aderito anche la rete savonese “Fermiamo il carbone”.

“Pur non avendo potuto programmare per questo periodo specifiche iniziative – si legge in una nota del gruppo – manifestiamo la volontà di opporci all’eventuale incenerimento di CDR (combustile derivato da rifiuti) nei gruppi a carbone della centrale termoelettrica Tirreno Power di Vado Ligure – Quiliano vicino a Savona, previsto come possibilità dal Piano Provinciale dei Rifiuti della provincia di Savona del 2007”.

“Come realtà locale in provincia di Savona stiamo lottando da diversi anni contro il potenziamento a carbone della Centrale TP, che purtroppo invece è stato deliberato dalla Conferenza dei Servizi a Roma nel luglio 2011, nonostante studi Arpal documentino anormali e critici livelli di inquinamento dei sedimenti marini nella prossimità della centrale e dell’aria nella provincia di Savona e nonostante l’Ordine dei Medici abbia dichiarato nel 2010 indici di mortalità e morbilità significativamente superiori alla medie nazionali e anche regionali” si legge ancora nel comunicato.

“Intendiamo con tale adesione alla Giornata Mondiale ‘rendere globale’ e condividere con le altre realtà italiane e non, una situazione di sofferenza dei cittadini e dell’ambiente non riconosciuta dall’amministrazione provinciale savonese e della Regione Liguria che hanno deliberato a favore del potenziamento. Desideriamo usufruire dell’opportunità di far conoscere in ogni angolo del mondo le nostre problematiche: abbiamo dato vita a varie iniziative legali (esposti e ricorsi) e per questo abbiamo bisogno della solidarietà di tutti”.

“Infatti, non ci spieghiamo l’accanimento della Tirreno Power nel rifiutare le proposte di metanizzazione della centrale e delle autorità nel concedere il 17 settembre 2012 un’AIA ‘transitoria’, che non prevede l’adeguamento alle migliori tecnologie disponibili, come dettano le leggi vigenti sulla riduzione delle emissioni, ma permette il funzionamento dei 2 gruppi a carbone, obsoleti e non più migliorabili, ancora per anni. Vediamo, nella scelta dell’ampliamento e del mantenimento degli attuali gruppi, avvicinarsi il rischio della combustione di CDR insieme al carbone, con le inevitabili e irrimediabili conseguenze sulla salute e l’aggiunta di emissioni di diossine in un ambiente già compromesso” conclude la nota.