Albissola S. “Fino al 2008 eravamo un’azienda in ascesa, ma i nostri mercati di riferimento erano quelli di Spagna e Grecia che risentendo immediatamente della recessione ci hanno dato una nera e propria mazzata sul fatturato, sceso drasticamente”: così, a margine dell’incontro in Comune con le istutuzioni interessate, Mario D’Acquino, l’amministratore delegato di Ep Systems, parla dell’azienda albissolese le cui sorti preoccupano i 40 lavoratori coinvolti (molti di loro non ricevono lo stipendio da alcuni mesi).
“Abbiamo cercato di arginare la caduta aprendo a nuovi Paesi, ma non è stato semplice proprio per l’allargarsi della crisi – continua D’Acquino – Siamo passati dai 75 dipendenti del 2007 a 37 persone. Ora faticosamente tentiamo di recuperare qualcosa, ma in un quadro, lo stesso mercato italiano, dove è diventato molto difficile incassare. Di conseguenza cerchiamo di guardare a clienti più grossi e affidabili in Germania, Brasile e altri mercati in espansione. I risultati non sono immediati”.
“L’azienda non è stato oggetto di uno ‘spezzatino’ – precisa l’ad – Ep Systems è stata fondata nel 1992, mentre le altre aziende sono state create nel 2002 e nel 2006, così da avere maggiore flessibilità produttiva. Siamo indietro con gli stipendi, in media 6 salari su circa tutti i lavoratori. Ma non è vero che i lavoratori non percepiscano stipendi da dieci mesi: è che in quattro anni abbiamo accumulato stipendi arretrati per sei o sette mensilità. Non bisogna generare equivoci su questo aspetto. Stiamo spingendo al massimo sui mercati che ci consentono liquidità immediata ed evitiamo i clienti che pagano a sei o otto mesi. Qualcosa inizia a dare i suoi frutti”.
“Fra l’altro, argomento cruciale, sino al 2007 lavoravamo con 11 banche diverse e, facendo i riconteggi, abbiamo scoperto che è stata praticata usura per 1 milione e 300 mila euro. Sono già stata avanzate le denunce alla Procura della Repubblica per quattro istituti bancari. Abbiamo ottenuto alcuni provvedimenti che per ora, però, non hanno risvolti finanziari. Ma si tratta di pratiche che andranno affrontate: lì è bloccata una discreta riserva di risorse che ci consentirebbe di appianare molti problemi” conclude D’Aquino.