Cronaca

Costa Concordia, Schettino di nuovo in aula: saluto alle telecamere

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Grosseto. Costa Concordia, seconda giornata di udienza per l’incidente probatorio sulla scatola nera della nave naufragata al Giglio. Il comandante Francesco Schettino è arrivato al teatro Moderno di Grosseto alle 9 in punto, passando, come già ieri, dall’ingresso secondario, presidiato dalle forze dell’ordine.

Schettino è sceso dall’auto con cui è stato accompagnato e ha salutato gli operatori delle tv appostati sulle case vicine con un gesto della mano e una parola che ai più è sembrato un ‘buongiorno’. Poi si è recato in aula. Sono entrati dallo stesso ingresso anche i pm della procura di Grosseto e i periti, tra cui l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone. L’ingresso secondario verrà usato per tutta l’udienza così da evitare l’assalto delle telecamere posizionate all’ingresso principale.

L’udienza è attualmente in corso. “L’ecoscandaglio? Per non dire che era guasto diranno che era spento così la colpa invece che a Costa la daranno a qualcun altro”. Sono le parole di Bruno Neri, professore dell’università di Pisa e consulente di due naufraghi, pochi minuti prima di entrare al teatro Moderno, sede della udienza dell’incidente probatorio per il disastro della Costa Concordia.

“Chiederemo da quale fonte arriva questa notizia quando ci sarà il contradditorio con le parti – continua Neri – anche perché quello è uno strumento obbligatorio che deve anche registrare il tracciato della nave. Sono tutti tasselli comunque che si aggiungono ad un quadro generale sempre più preoccupante”.

Ad aprire la seconda giornata di incidente probatorio è stata una dettagliata analisi tridimensionale della falla che si aprì sul fianco sinistro della Costa Concordia. Ad illustrare l’esame della falla uno dei periti incaricati dal gip Valeria Montesarchio, il quale ha realizzato una ricostruzione dettagliata del danno provocato alla nave dall’impatto contro gli scogli dell’isola del Giglio il 13 gennaio scorso.

Dopo l’urto, la Costa Concordia strisciò violentemente contro le rocce e la fiancata si aprì per alcune decine di metri causando il repentino allagamento dei locali e quindi provocando l’inclinazione e il conseguente semiaffondamento della nave. Secondo quanto emerge, la definizione del danno dovuto alla falla è considerato uno dei punti di partenza per la discussione sulle altre criticità determinatesi nell’emergenza, fra cui la valutazione fatta dalla plancia di comando sul danno subito e i tempi di reazione dell’equipaggio a bordo e, conseguentemente, degli ordini di abbandono della nave e dei soccorsi. Oggi i periti del gip concluderanno l’illustrazione del loro lavoro. Successivamente sono stati previsti gli interventi delle altre parti coinvolte nel procedimento.