Cronaca

Costa Concordia, al via l’udienza sulla scatola nera: Schettino in aula per la prima volta

Grosseto. E’ arrivato con circa venti minuti di anticipo, passando da un ingresso secondario, al Teatro Moderno di Grosseto il comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, per partecipare all’udienza per l’incidente probatorio sulla scatola nera della nave della compagnia di navigazione genovese naufragata il 13 gennaio davanti all’isola del Giglio.

A nove mesi dal naufragio in cui hanno perso la vita 32 persone, Schettino ha sottolineato di volerci “mettere la faccia” e la propria “competenza”. Non vuole essere insomma additato come l’unico responsabile della tragedia. Il comandante della Concordia ha ottenuto la revoca dei domiciliari il 5 luglio scorso, e deve osservare l’obbligo di dimora, nella sua casa di Meta di Sorrento (Napoli). Grazie a un accordo, ha ottenuto di poter essere nel capoluogo maremmano.

Come stabilito dalle norme, in aula non potrà parlare ma solo ascoltare. Però potrà interloquire con il difensore e con i consulenti, facendo le sue osservazioni via via che procederà l’udienza. Il palcoscenico del Teatro Moderno è stato dotato anche di maxischermi per le immagini, e per i suoni della scatola nera.

Dovrebbe durare dai 3 ai 6 giorni l’udienza a porte chiuse. Sono stati fissati dal gip tre giorni sicuri: oggi la parola spetterà ai periti della Procura, domani saranno sentiti altri esperti, mentre mercoledì 17 sarà il turno dei carabinieri del Ris, per l’esame delle registrazioni audio. A quel punto, poi, potranno prendere la parola gli avvocati di parte civile, che in tutto sono 126, e i loro consulenti, che sono 50.

La discussione intorno alle risposte date dai periti sulle 50 domande affidate dal gip Valeria Montesarchio potrà dunque impegnare le parti in causa per un’intera settimana. Visto il gran numero di persone presenti, anche in questa occasione l’udienza si terrà al Teatro Moderno, e non in una normale aula di tribunale. La procura, in questi mesi, ha raccolto numerose testimonianze dei passeggeri.

Attesi in aula anche altri indagati: il vice di Schettino Ciro Ambrosio, l’ufficiale Silvia Coronica, i tre membri dell’unità di crisi della Costa Crociere: Roberto Ferrarini, Manfred Ursprunger e Paolo Parodi. L’esito dell’incidente probatorio potrebbe dare anche nuovo impulso all’inchiesta, sebbene l’intenzione della Procura del capoluogo maremmano sia quella di chiudere tutto entro fine anno, se possibile. Si dovranno esaminare sia le posizioni del comandante e dei suoi ufficiali, sia quelle dell’unità di crisi della Costa, per appurare i rispettivi comportamenti (manovra, abbandono della nave) e per verificare se l’allarme sia stato dato nei tempi dovuti.

Nei giorni scorsi la Costa Crociere ha anche reso noto di ”aver concluso il procedimento disciplinare iniziato nei confronti di Francesco Schettino, a seguito del naufragio di Costa Concordia, disponendone il licenziamento”. La Compagnia ”ha ritenuto di applicare la sanzione del licenziamento in conformità con le norme di legge e contrattuali applicabili”, ha spiegato l’armatore. Il provvedimento, che risale al 19 luglio scorso, è diventato di pubblico dominio solo qualche giorno fa.

I legali della Costa avrebbero motivato il licenziamento del comandante contestandogli numerose violazioni compiute la notte del naufragio. Tra queste c’è sicuramente il complesso di ordini e manovre che hanno determinato la collisione contro gli scogli. E poi ci sarebbero i movimenti di Schettino dopo la collisione e il suo abbandono della nave quando ancora a bordo c’erano centinaia di passeggeri, e le testimonianze di alcuni passeggeri che hanno dichiarato di averlo visto bere alcolici un’ora prima del naufragio.

L’ex comandante ha annunciato che impugnerà il provvedimento davanti al giudice del lavoro contestando la motivazione per giusta causa e chiedendo reintegro e stipendi arretrati. Intanto vanno avanti le operazioni di recupero del relitto, che per evitare possibili scivolamenti dello scafo prevedono l’installazione di un sistema costituito da quattro basamenti ancorati al fondale, ai quali verranno agganciati 16 fasci di acciaio. Solo dopo, una volta in tensione, si avrà il riassetto verticale della Concordia. Successivamente verranno costruiti un ‘falso fondale’ e le sei piattaforme sottomarine sulle quali poggerà la nave che, grazie a dei cassoni, dovra’ riacquistare il galleggiamento, per essere rimorchiata in porto e rottamata.