Liguria. “Ci è dispiaciuto che il collega di Costa spa, l’avvocato De Luca, ieri, parlando della condotta di Schettino abbia pensato che noi volessimo scaricare la responsabilità su altri, ma certamente riteniamo in questo incidente probatorio di dover evidenziare le carenze della nave”. Lo ha detto l’avvocato Francesco Pepe, del collegio di difesa di Francesco Schettino, dal Teatro Moderno di Grosseto dove si è svolto il quinto giorno di udienza dell’incidente probatorio sul naufragio della Costa Concordia.
Ieri l’avvocato Marco De Luca aveva definito “meno serie” di altre le dichiarazioni fatte da Schettino nel corso dell’inchiesta tentando di scaricare le colpe “sui subordinati”.
L’avvocato Bruno Leporatti, che difende Schettino, secondo quanto emerge, ha messo in evidenza i motivi fortuiti per cui Schettino sarebbe stato costretto a sbarcare dalla nave diversamente dall’accusa di averla abbandonata volontariamente prima del tempo.
La procura di Grosseto, con i suoi consulenti, ha invece preparato una propria relazione tecnica sul naufragio della Costa Concordia che, secondo quanto si apprende, rafforza le accuse al comandante Francesco Schettino anche rispetto a quelle emerse con la maxi perizia del collegio di esperti incaricati dal gip. Tra i vari punti, la relazione confermerebbe con certezza l’impossibilità per Schettino di governare la nave già da subito dopo l’impatto contro gli scogli del Giglio e renderebbe pacifica la responsabilità di Schettino nell’ordinare la rotta sbagliata che condusse la nave contro le rocce.
Il comandante Francesco Schettino ha chiesto di poter intervenire anche oggi all’incidente probatorio sulla Costa Concordia ma il giudice Valeria Montesarchio questa volta gli ha negato l’autorizzazione. Schettino voleva chiarire alcuni aspetti tecnici sulle operazioni di emergenza e di soccorso ai passeggeri dopo l’urto contro il Giglio ma la procura si è opposta facendo presente che è norma che a parlare per gli indagati siano le difese assistite dai consulenti tecnici.
