Vado Ligure. Via libera all’AIA. E’ l’esito della conferenza dei servizi che si è svolta a Roma, alla presenza degli assessori regionali Renzo Guccinelli e Renata Briano, con il direttore del Dipartimento Ambiente della Regione Gabriella Minervini, dei sindaci Attilio Caviglia e Alberto Ferrando di Vado e Quiliano. L’Autorizzazione Integrata Ambientale alle due unità da 320 MW era la condizione propedeutica all’ampliamento del sito produttivo, autorizzato dalla Regione Liguria.
A sua volta il Ministero dello Sviluppo Economico aveva già emesso il decreto per autorizzare la realizzazione del nuovo gruppo a carbone da 460 MW presso la centrale con il provvedimento che prevede l’ammodernamento delle due unità risalenti agli anni ’70, appunto oggetto dell’attuale procedura di AIA.
I lavori di trasformazione (un investimento da 1,2 miliardi di euro in totale) verranno avviati sulla prima delle due unità esistenti all’entrata in esercizio della nuova unità da 460 MW. L’adeguamento della seconda unità esistente verrà eseguito successivamente, previa verifica da parte della Regione Liguria dei risultati conseguiti dalla società in termini di rispetto dei limiti emissivi.
Gli esponenti amministrativi di Vado e di Quiliano hanno votato favorevolmente su tutti i punti della pratica, tranne che sul terzo gruppo a carbone che dovrebbe sorgere tra dieci anni, ribadendo così la propria linea consolidata. Di fatto il tentativo di sbarrare il futuro produttivo della centrale delineato dall’azienda e per quest’ultima ipotesi inaccettabile rispetto al massiccio investimento pronto ad essere messo in campo. Alla fine della seduta è stato rimosso ogni riferimento al terzo gruppo.
A verbale concluso, i sindaci Caviglia e Ferrando tornano a casa con un pacchetto di garanzie ambientali che comprende: controllo pubblico delle emissioni con nuovi finanziamenti all’Arpal; verifica dei micro-inquinanti, diossine e mercurio; istituzione dell’osservatorio ambientale coordinato dal Ministero della Salute; realizzazione della copertura del carbonile entro il 2015; risparmio di 200 mila metri cubi di acqua; uno studio sull’impatto cumulativo di tutte le aziende del comprensorio vadese-quilianese che immettono nell’aria agenti inquinanti; la riapertura dell’AIA per adeguarla, in futuro, alle novità legislative delle direttive europee.