Savona. E’ un “faraone” a ruota libera quello che emerge dall’intervista su Max, da giovedì 6 settembre in edicola, su iPad e online su max.gazzetta.it. Stephan El Shaarawy si racconta tra vita privata e sport. La maglia rossonera (con contratto prolungato sino al 2017), la nazionale, i grandi riflettori: molto è cambiato per il giovane attaccante cresciuto nel vivaio del Legino.
“Credevo fosse più facile non cascarci – si legge nell’intervista – Invece è dura. Quando vedi i calciatori ti viene da dire: ‘ma come cazzo fanno a essere così presuntuosi?’. L’ho pensato anch’io mille volte. Poi ti ci trovi dentro, con la gente che ti chiede foto e autografi, che ti pompa, e cominci a sentirti un fenomeno anche se non vuoi. Per fortuna c’è mio padre a tenermi con i piedi ben piantati per terra”.
Le donne? “Arrivi in serie A e immediatamente l’attenzione erotica intorno a te si moltiplica. Mi piace. Ma io cucco su Facebook. Si trova parecchia roba online” dice El Shaarawy. Poi, su San Siro: “E’ un posto pazzesco, è come un bufalo che ti fiata addosso per 90 minuti. Dal campo lo senti tantissimo. E sa io allora che cosa faccio? Semplice: pedalo, vado a mille, inseguo tutti i palloni, perché la gente alla fine è questo che vuole”.