“Come ho già affermato in sede di conferenza dei sindaci, in seduta informale ma verbalizzata, non condivido una sola proposta contenuta all’interno del documento programmatorio del direttore Generale Asl, approvato il 22 agosto. A tal fine, nella seduta di martedì, la giunta comunale ha approvato una delibera che autorizza gli uffici a provvedere alla designazione di un esperto in diritto sanitario al fine di impugnare l’atto del direttore generale e gli atti regionali di assegnazione dei poteri speciali, nonché tutti quei provvedimenti che si propongono come lesivi della salute dei cittadini del comprensorio ingauno che, d’ora in avanti, saranno eventualmente emessi”. Così spiega in una nota il sindaco di Albenga, Rosy Guarnieri.
“Analizzando il documento, le cui scelte mettono a serio rischio le popolazioni del finalese e dell’albenganese – aggiunge il primo cittadino – mi chiedo come possa, il consigliere regionale Stefano Quaini, presidente della Commissione Sanità, trovare il coraggio di affrontare solo aspetti minimi della dannosa programmazione, perdendo di vista l’agghiacciante quadro generale. In ogni caso, non mi risulta che ad oggi vi sia, nell’Ospedale di Albenga, una struttura di riabilitazione, quindi mi chiedo come si possa potenziare qualcosa che, in realtà, non esiste. Nel prossimo futuro, attraverso gli effetti proposti dalla programmazione del direttore, verranno indicati 23 posti di riabilitazione, che altro non sono che i 23 posti di medicina trasformati in cure intermedie. E’ comunque particolare che un presidente di Commissione Sanità che afferma di non avere ‘una stima dei costi precisi di questa convenzione con la San Michele’: ciò sta a significare che non è a conoscenza di tutto l’iter di questa importante convenzione prodotta in un tavolo prefettizio a tutela dei posti di lavoro di ben 70 persone”.
“Quindi, quando propone un reparto di riabilitazione all’interno del Santa Maria di Misericordia, il genio della lampada dovrebbe specificare se intende un reparto da assegnare al gruppo GSL per la riabilitazione post-operatoria, quindi privato in edificio pubblico, oppure se intende proporre, a tutti gli effetti, un reparto di riabilitazione in un momento in cui vengono portati via dall’Ospedale di Albenga Pronto Soccorso, Chirurgia Generale, Chirurgia Oculistica e Otorinolaringoiatria, forse per fare diventare di Albenga una casa della salute estesa. Mi pare che, per curare un senso di colpa prodotto dall’aver condiviso l’assegnazione dei poteri speciali ai direttori generali senza assumersi responsabilità, vedendosi ora impotente non potendo intervenire a causa di quei poteri ormai assegnati, Quaini ci voglia fare credere che si sta occupando degli ospedali di Albenga, di Cairo, e della sanità territoriale” osserva Rosy Guarnieri.
Come promesso ai presenti alla manifestazione ‘Abbracciamo l’Ospedale’ del 31 luglio, non demorderemo, non arretreremo di un passo. Ci opporremo fortemente a tutte le proposte indirizzate a depotenziare il nostro ospedale, il pronto soccorso e la clinica San Michele Denunceremo tutti i punti di chiara arroganza politica, di carente programmazione sanitaria e di forte rischio per la salute dei cittadini, che tutti noi siamo chiamati a difendere. Vorrei che l’assessore Regionale alla Salute Claudio Montaldo si facesse vivo: mi contatti, come annunciato qualche settimana fa, per fissare quell’incontro con sindaci e associazioni di volontariato da lui promesso. Probabilmente, non ricorda più le oltre 13 mila persone che sono scese in piazza per manifestare in favore dell’ospedale di Albenga e contro la chiusura del pronto soccorso, che saranno chiamate a condividere tutti i provvedimenti di impugnazione che il Comune di Albenga promuoverà, sia singolarmente che assieme agli altri comuni del territori” conclude il sindaco ingauno.