Borghetto Santo Spirito Nell’aprile scorso aveva denunciato ai carabinieri il suo compagno che era stato dipinto come un vero e proprio aguzzino. Secondo la donna, l’uomo la costringeva a prostituirsi, la picchiava e la gestiva come meglio credeva. Accuse pesantissime che, dopo una serie di indagini, avevano portato il gip del tribunale di Savona ad emettere un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per l’uomo, B.C., un albanese di 34 anni residente a Borghetto, per le accuse di sfruttamento della prostituzione, lesioni e maltrattamenti in famiglia.
Questa mattina in tribunale, durante l’udienza del processo a carico del trentaquattrenne, c’è stato un inaspettato colpo di scena: l’ex compagna dell’uomo, sentita come testimone, ha infatti stravolto completamente il suo racconto e, di fatto, si è rimangiata ogni accusa. “Sono tutte bugie che ho detto ai carabinieri perché avevamo litigato la sera prima. Mi stava sempre intorno anche se ci eravamo lasciati e quindi l’ho denunciato per farlo finire in carcere”. Una versione che non ha convinto pm e giudici che più volta hanno domandato alla ragazza se avesse subito delle minacce, ma lei è rimasta ferma sulla sua posizione.
“Nessuna minaccia, ho inventato tutto. Non nego che qualche litigio ci sia stato, magari qualche schiaffo è volato, ma io glieli ho sempre restituiti. E poi lui non voleva che io mi prostituissi, non era d’accordo, ma io lo facevo comunque”. Da parte sua l’imputato, ascoltato in aula, ha respinto le accuse ed in particolare quella di sfruttare la compagna: “Ma quale sfruttamento. Sono io che l’ho tolta dalla strada”. Vista la deposizione della donna il Collegio dei Giudici ha assolto B.C. perché il fatto non sussiste da tutti i capi d’imputazione. L’ex compagna dell’uomo, che è stato anche scarcerato, invece adesso rischia di finire a giudizio per calunnia per false accuse che avrebbe lanciato con la sua denuncia.