Consiglio regionale, dibattito sull’Autofiori: “Pedaggi troppo cari per l’utenza”

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Ponente. Edoardo Rixi (Lega Nord-Liguria Padania) ha illustrato un’interrogazione, sottoscritta anche da Francesco Bruzzone e Maurizio Torterolo (Lega Nord-Liguria Padania) con la quale ha chiesto alla giunta quali operazioni si intendano mettere in atto per ridurre i pedaggi dell’Autostrada dei Fiori e se si intenda attivarsi in tal senso presso il Governo italiano. Il consigliere ha rimarcato l’importanza dell’autostrada in questione che ogni anno, nel tratto Savona-Ventimiglia, è percorsa da quasi 30 milioni di veicoli.

Ha inoltre sottolineato che questa arteria è l’unica alternativa alla già congestionata Aurelia. “In Italia le tariffe autostradali sono aumentate del 3,3 %, quelle dell’Autofiori del 5,22 %. Questo costo rappresenta un problema per i flussi turistici e per i tanti pendolari. Il peso degli aumenti è particolarmente rilevante nelle piccole tratte perché l’importo viene arrotondato ai dieci centesimi successivi. Le tariffe alte si sommano ai disagi per i ricorrenti cantieri e al fatto che quest’anno sono aumentate le accise nazionali sulla benzina e le addizionali regionali. Che tali tariffe non abbiano fondamento nei costi gestionali è dimostrato dal fatto che Autofiori ha aumentato il capitale sociale e migliorato il proprio bilancio. La Regione aveva promesso di intervenire sull’amministratore delegato della società: lo ha fatto? Che risultati ha ottenuto?”.

L’assessore alle infrastrutture Raffaella Paita ha risposto: “Condivido il giudizio di Rixi: la tratta autostradale è particolarmente costosa ma le ragioni del maggiore costo ci sono: siamo la regione europea con la maggior percentuale di chilometri in galleria. Abbiamo addirittura il 17% delle gallerie autostradali di tutta Europa. E ai costi consueti si sono aggiunte le recenti norme sulla sicurezza varate dall’Unione europea che hanno obbligato i gestori a realizzare pesanti investimenti. Sia chiaro: tutti siamo per la sicurezza, ma la norma va rivista almeno nella sua tempistica anche perché comporta un inaudito congestionamento di lavori. Inoltre questo tipo di investimenti così concentrati toglie spazio e risorse ad interventi strategici di cui abbiamo bisogno per decongestionare la rete. Dal punto di vista giuridico la Regione non può intervenire in ambito europeo e non può intervenire sulle tariffe, che sono stabilite da convezioni nazionali fissate da leggi dello Stato. La Regione Liguria è intervenuta, invece, con richieste mirate per ottenere un riequilibrio nella prossima convenzione e per ottenere che vengano traslati di 10 anni gli ammortamenti in modo di avere più spazio per gli investimenti strutturali”.

Rixi ha ringraziato l’assessore per l’interessamento: “La nostra è una regione che viene attraversata da un flusso di traffico nazionale e va compensata. Oggi bisogna spingere per ottenere una diversa definizione degli investimenti in particolare per la nuova tratta Carcare Predosa”.