Bardineto. E’ chiusa l’indagine della Procura di Savona sulla sparatoria di Bardineto. Il sostituto procuratore Danilo Ceccarelli, terminati tutti gli accertamenti sull’episodio, ha infatti notificato l’avviso di conclusione indagini nei confronti di Ezio Mattiauda, il settantaseienne che dopo una lite aveva sparato contro il vicino di casa Riccardo Carretto, 64 anni. Mattiauda (che ora è ai domiciliari) dovrà quindi rispondere dell’accusa di tentato omicidio, mentre Carretto di lesioni. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, quest’ultimo infatti, prima di essere ferito con un colpo di pistola, aveva colpito il rivale con un bastone.
L’episodio era accaduto la mattina del 29 maggio scorso: i due pensionati, da molti anni in lite per questioni legate ad alcuni terreni, avevano avuto l’ennesima discussione che era poi tragicamente degenerata. Mattiauda, esasperato dalle continue liti, si era presentato armato davanti al vicino ed aveva fatto fuoco con una semiautomatica calibro 6.35 ferendo Carretto al torace. In un primo momento le condizioni del ferito erano apparse critiche, ma, fortunatamente, il pensionato di Bardineto si era ripreso dopo un ricovero nel reparto Rianimazione e poi in quello di Chirurgia toracica dell’ospedala Santa Corona di Pietra Ligure.
Proprio l’arma usata per colpire Carretto resta forse l’unico punto oscuro nell’indagine: la pistola non è infatti mai stata ritrovata. A nulla sono serviti i numerosi sopralluoghi dei carabinieri che hanno utilizzato anche il metal detector per cercare di individuarla.
Ezio Mattiauda non ha mai spiegato quale fosse la provenienza della semiautomatica e si è limitato a dire che, dopo la sparatoria, l’ha gettata dal finestrino mentre fuggiva in auto, ma non ha mai fornito dettagli più precisi. Indipendentemente dal ritrovamento dell’arma comunque il procedimento sta seguendo il suo naturale iter e, nelle prossime settimane, dovrebbe arrivare la richiesta di rinvio a giudizio da parte del pm Ceccarelli.
