Politica

Alassio, Bogliolo lascia la giunta per protestare contro l’allontanamento di Boggiano. Avogadro: “Ce ne faremo una ragione”

Alassio. Da un assessore sfiduciato ad un altro che se ne va di sua spontanea volontà. In appena 24 ore la giunta alassina, capitanata da Roberto Avogadro, ha perso per strada due pezzi da novanta, a guardare le deleghe che erano state affidate loro: prima è toccato a Franco Boggiano, allontanato su decisione del sindaco, che non lo ritiene più adatto a occuparsi di tributi, finanze, bilancio, società partecipate e personale; poi, è stata la volta di Domenico Bogliolo che, però, non ha subito una scelta imposta da altri, ma ha rimesso le deleghe all’Urbanistica e ai Lavori pubblici nelle mani del primo cittadino come forma di protesta per il trattamento riservato al compagno di partito.

Una scelta, quella di Bogliolo, appoggiata dall’intero Pd alassino, che si unisce alle manifestazioni di solidarietà a Boggiano, definito come “persona integra” e che gode della stima dell’intero schieramento. Proprio questa mattina si sarebbe dovuto tenere un incontro con Avogadro per risolvere le tensioni che si erano venute a creare da tempo, ma la situazione è precipitata qualche ora prima, rendendo vana la riunione.

“Anche Bogliolo se ne va? Ce ne faremo una ragione. Alassio ha bisogno di gente che lavori, non di chi è più interessato a polemizzare e a comparire sui giornali” ha tagliato corto il sindaco. Che, con Boggiano, va giù duro: “Ho deciso di revocargli le deleghe perché non si stava occupando di ciò che era stato chiamato a fare, ossia trovare risorse finanziarie per mettere in cantiere le opere previste. Perdeva tempo in inezie, come quella fissazione di fare le pulci sugli stipendi. Un atteggiamento assurdo, anche perché noi prendiamo lo stesso stipendio di chi ha ricoperto questi ruoli dal 2006 ad oggi”.

“Si è incaponito su faccende di secondo piano, assumendo comportamenti più da uomo di minoranza che da componente della giunta – insiste Avogadro – Ha iniziato a rilasciare dichiarazioni paranoiche ai giornali per le quali lo querelerò certamente. Ha fatto intendere di indagare su affari poco limpidi, mettendo in cattiva luce la maggioranza, e questo non è accettabile”.

“D’altronde si è circondato fin da subito di consiglieri poco affdabili come Galtieri e Canavese, che, evidentemente, gli hanno fatto perdere la bussola – continua il sindaco alassino – Avevamo molta fiducia in lui, data la sua esperienza: purtroppo, però, ultimamente chi lavorava al suo fianco doveva fargli quasi da badante”.