Savona. E’ stato interrogato questa mattina Aldo Cuka, il trentenne albanese arrestato lunedì perché ritenuto responsabile della brutale aggressione contro due connazionali, B.A., 46 anni, e D.R., di 21, zio e nipote, che erano stati colpiti con mazze da baseball e martelli nei giardini di via delle Trincee. Cuka ha risposto alle domande del gip Emilio Fois ed avrebbe ammesso di essere stato presente nei giardinetti quella sera, ma avrebbe negato di aver aggredito i connazionali.
Per il momento Cuka, che è stato arrestato in esecuzione di una misura di custodia cautelar dai poliziotti della Questura di Genova, resta quindi in carcere. Per questa vicenda erano già stati arrestati, nel luglio scorso, Emirion Lala, 24 anni, e Maksut Cela, di 32, anche loro albanesi, mentre Cuka era rimasto libero perché irreperibile. Sulla sua testa però restava pendente il mandato d’arresto e quindi, non appena gli agenti lo hanno individuato, hanno eseguito la misura. Cuka deve rispondere delle accuse di tentato omicidio aggravato e lesioni personali aggravate. Le due vittime del pestaggio infatti avevano rimediato lesioni gravi ed erano rimasti ricoverati per giorni in ospedale (uno dei due era anche stato sottoposto ad un delicato interventi chirurgico per un ematoma cranico).
Nel corso degli interrogatori Lala e Cela avevano, di fatto, respinto le accuse. Il primo, assistito dall’avvocato Tiziano Gandolfo, aveva ammesso di essere stato presente la sera del pestaggio nei giardini e di aver litigato con D.R., ma aveva negato di averlo colpito con un’arma: “Abbiamo discusso e ci stavamo picchiando quando sono arrivati gli altri con le mazze da baseball. Io non c’entro”. L’altro, difeso dall’avvocato Flavio Astiggiano, aveva invece negato di essere stato presente la sera dell’aggressione.
Secondo gli investigatori quella aggressione era da inserire nel contesto di una vera e propria faida tra famiglie albanesi. Prima di quel pestaggio c’era già stato un altro episodio di violenza, avvenuto due mesi prima (nel marzo scorso) nel bar “Raggio di Sole” di via Verdi, dove tra due gruppi di albanesi si era scatenata una rissa in cui era stato preso di mira proprio Aldo Cuka. Dagli accertamenti degli uomini della Questura savonese era emerso che il pestaggio a zio e nipote era riconducibile ad una vendetta per quello che era successo nel locale di via Verdi. All’origine delle liti tra le due famiglie sembra esserci una discussione per una ragazza avvenuta in una discoteca varazzina nel marzo del 2011, che si era conclusa con i due gruppi che erano venuti alle mani.