Savona. Anche la federazione savonese de La Destra interviene sulla nomina a vicesindaco del segretario provinciale Pd Livio Di Tullio. “Ci stupisce – dichiara in una nota la sezione del movimento di Storace – lo stupore dei compagni di Rifondazione che paventano la possibilità di uscire dalla maggioranza per una simile quisquilia”.
“Seicento savonesi senza casa a fronte di 1300 alloggi disponibili, il mantenimento a spese nostre del campo rom della Fontanassa, la crescente emergenza criminalità connessa al più completo stato di abbandono e degrado in cui versano interi quartieri quali Santa Rita, gli oltre 90 milioni di euro di debito del Comune, l’edilizia selvaggia e la commercializzazione di edifici strategici che potrebbero essere concretamente al servizio dei savonesi non turbano minimamente il sonno di chi, ancor oggi, si ammanta di sociale vestendo le insegne della falce e martello” dicono da La Destra.
“Eppure Di Tullio ha un curriculum da compagno di ferro. Ancora ci ricordiamo le sue dichiarazioni allorquando, l’anno scorso, accusava di fascismo il rappresentante del corpo studentesco provinciale, un ragazzo di 18 anni in quota a Futuro e Libertà, che si era permesso di proporre un concorso a tema sulla figura di Giuseppina Ghersi, tredicenne savonese barbaramente seviziata e uccisa dai partigiani. Obiettivamente lo stipendietto in più nelle tasche di Di Tullio ci fa sorridere. Quello ci lascia tristemente perplessi è che mentre Savona degrada loro pensano alle poltrone” concludono dalla federazione de La Destra.