Laigueglia. Stavano tentato di forzare la porta di ingresso di un appartamento, ma evidentemente non erano per nulla preoccupate all’idea di essere prese dalle forze dell’ordine. Due cugine di etnia rom di 20 e 13 anni, entrambe nate in Croazia, che ieri pomeriggio a Laigueglia sono state pizzicate dai carabinieri intente ad aprire con grossi cacciaviti la porta d’ingresso di un alloggio, infatti all’arrivo dei militari non si sono scomposte e li hanno messi in guardia: “Tanto non ci potete arrestare”.
Le giovani evidentemente erano ben informate sui loro diritti: anche se gli uomini dell’Arma le hanno colte in flagranza di reato (circostanza che prevederebbe l’arresto immediato) non hanno potuto mettere loro le manette ai polsi perché una non ha ancora 14 anni e quindi non è imputabile, mentre l’altra è incinta. La donna in gravidanza ha perfino esibito un certificato medico per dimostrarlo. La ventenne tra l’altro è risultata pluripregiudicata per lo stesso tipo di reati, addirittura già segnalata dal’Interpol per furti commessi in Portogallo e nel nord Italia.
In caserma le donne hanno anche fornito false generalità, ma dal controllo delle impronte digitali i loro veri nomi sono saltati fuori. Al termine degli accertamenti i carabinieri non hanno potuto fare altro che denunciarle per tentato furto e false attestazioni sull’identità fornite a pubblico ufficiale. Le due rom quindi sono tornate in libertà e, visto il loro atteggiamento, non ci sarebbe da stupirsi se si fossero già rimesse all’opera.