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Di Tullio vice sindaco a Savona, gli scenari per il Pd provinciale: assemblea, congresso o “reggenza” fino alle politiche

Livio Di Tullio

Savona. “Se Di Tullio sarà nominato vice sindaco e assessore all’urbanistica di Savona si dimetterà da segretario provinciale del partito, come prevede lo statuto. E’ successo all’inverso e così avverrà anche in questo caso”. A parlare del futuro del partito Democratico savonese è il coordinatore Claudio Strinati, dopo la decisione del sindaco di Savona sul cambio in giunta comunale con l’uscita di Paolo Gaggero.

Una scelta che apre scenari nuovi per il Pd savonese. “E’ ancora presto parlare del futuro della segreteria – aggiunge Strinati -, ma è chiaro che bisogna evitare fratture, divisioni o contrasti, insomma non bisogna forzare la mano in questa situazione delicata (il riferimento è al documento della minoranza del partito)”.

Per il Pd le strade sono tre: o si arriva in tempi rapidi ad una assemblea provinciale che possa votare con una maggioranza dei due terzi un nuovo segretario, oppure si andrà ad un vero e proprio congresso. Questa soluzione, però, potrebbe essere intrapresa dopo le prossime elezioni politiche, aprendo così una fase transitoria con una reggenza del partito da parte dei tre vice segretari: Vazio, Castagneto e Zunino, insomma una “segreteria allargata” che possa evitare problemi interni al Pd durante la campagna elettorale per le politiche.

Per martedì sera, alle ore 21:00, è prevista una riunione della segreteria provinciale alla presenza del segretario regionale Lorenzo Basso, chiamato in causa come “garante”.

Quanto ai complessi rapporti con gli alleati di centro sinistra a Palazzo Sisto: “I partiti han fatto le loro valutazioni politiche ed in corso una discussione all’interno della maggioranza. E’ un errore temere il ritorno di Di Tullio in giunta e penso che alla fine si arriverà ad una convergenza: quello che conta sono i risultati amministrativi” conclude Strinati.