Lavagna. Si è avvalso della facoltà di non rispondere Antonio Raffone, il comandante del porto di Lavagna e ex comandante della guardia costiera di Loano, arrestato con le accuse di peculato e concussione.
Durante l’interrogatorio di questa mattina, il suo difensore ha presentato al gip la richiesta di revisione delle misure cautelari per Raffone, dal carcere ai domiciliari. Il giudice per le indagini preliminari ha tempo cinque giorni per decidere.
Buoni carburante ed energia elettrica gratis, alcune “regalie”, insomma, che però hanno messo nei guai Antonio Raffone. Secondo l’accusa il comandante avrebbe chiesto favori agli operatori portuali in cambio di un atteggiamento indulgente durante i controlli da parte della Guardia Costiera.
Tre anni fa il comandante Raffone aveva lasciato l’ufficio marittimo di Loano, dopo ben sette anni trascorsi al comando della guardia costiera loanese (due in più rispetto a quanto previsto dalle circolari che disciplinano il servizio). Il capitano Raffone aveva svolto un’attività intensa sia a livello di polizia giudiziaria che di pubbliche relazioni con l’utenza, mostrandosi anche molto vicino al settore peschereccio locale.
Dal settembre del 2009 era al comando del Circomare di Lavagna, dopo aver lasciato l’ufficio loanese al capitano Alessandro Fornasari. Ancora da chiariri i contorni della vicenda che lo ha portato in manette: concussione e peculato, le accuse. Reati che Raffone avrebbe commesso durante i controlli che svolgeva negli stabilimenti balneari di Cavi e di Lavagna.