Rialto. Lo scorso 23 luglio presso la Sala Consigliare del Comune di Rialto è stata convocata una assemblea pubblica e, alla presenza di circa 300 persone, si è deciso di costituire un Comitato a difesa del territorio.
Per il Comitato è stato scelto il nome “Difendiamo le nostra valli” per il no alla bretella autostradale Borghetto-Carcare-Predosa. “Difendiamo le nostre valli” perché il progetto in oggetto non si riferisce solo alla Val Pora, ma include in esso anche altre vallate.
Sono stati nominati: presidente, l’avvocato Ugo Frascherelli, vicepresidente, il geologo Giampiero Alberelli, e tesoriere il signor Pampararo Nino. I consiglieri (non solo rialtesi) sono: Rosalba Leone, Sabrina Delprato, Gianni Folco, Flaviano Carpenè, Angelo Bianchi, Fontana Alda e quali delegate dall’Amministrazione Adriana Tarsi (minoranza) e Maria Margherita Dassori (maggioranza).
Parte integrante dello Statuto del Comitato “Difendiamo le nostre valli” è la delibera del Consiglio Comunale di Rialto del 16 luglio 2012 intitolata “Approvazione della mozione contro la realizzazione di una bretella autostradale Borghetto-Carcare-Predosa,
votata all’unanimità.
Già in quella sede, dopo la chiusura del Consiglio Comunale si era creata una assemblea spontanea fra i cittadini che avevano appunto richiesto una assemblea pubblica per la formazione di un comitato.
A breve sarà inoltre in esercizio un sito internet (www.noallabretellaborghettocarcarepredosa.it) che consentirà di mantenere i contatti tra gli aderenti e dettagliare le prossime iniziative del comitato.
La delibera anti-bretella rileva “il grave danno che tale opera arrecherebbe agli abitanti, danno non solo alla salute pubblica ma anche economico-sociale perché provocherebbe problemi al settore agricolo e forestale, un impoverimento dell’offerta turistica ed un allontanamento delle persone che, in questo momento in cui la ricerca di tranquillità e di non inquinamento atmosferico sono di importanza primaria, eviterebbero di trovare in Rialto la loro residenza abituale o vacanziera”.
Si chiede dunque che “la Regione Liguria si impegni a difendere, in tutte le sedi, questo patrimonio, unita al desiderio degli abitanti di questa zona ma soprattutto che cerchi di salvaguardare l’equilibrio fragile di tutto questo territorio sia da un punto di vista idrogeologico che socio-economico, cercando di incrementare i trasporti alternativi già esistenti e mantenere e migliorare l’ attuale viabilità di collegamento fra le varie regioni interessate”.