Albenga. Le due mega torri previste in via Dalmazia, nell’area lasciata libera dall’Ortofrutticola di Albenga, lanciano ulteriori ombre nere tra maggioranza e opposizione, con i rappresentanti di quest’ultima che dipingono le future costruzioni come un pugno in un occhio in città.
A tuonare sono alcuni rappresentanti del Pd, a cominciare dal segretario cittadino, Alessandro Andreis: “Si vuole far passare questo come un progetto volto a rendere Albenga più moderna senza inglobarlo in un piano più ampio per la città, ma lasciandolo un’isola a sé che sembra stonare col resto della città. Senza considerare l’aumento sproporzionato delle cubature che vanno ad avvantaggiare chi? Forse la qualità del progetto? Ne dubito fortemente. E poi le torri avranno bisogno di ampie fondamenta, per cui sarà necessario penetrare nel terreno, nelle falde acquifera, in maniera profonda e pericolosa”.
“Inoltre non vedo una ricaduta di interesse pubblico del progetto, che non pare andare a vantaggio dei cittadini – contionua Andreis – Ora, poi, ci mettono di mezzo pure Angelo Viveri parlando di una piazza a lui dedicata: una ‘piazza’, come la chiama il sindaco, che si troverà al terzo o quarto piano del palazzo previsto in zona e che, semmai, dovrebbe essere chiamata una semplice terrazza. C’è una chiara mistificazione della realtà da parte della maggioranza, dagli aspetti più impattanti a quelli meno evidenti”.
“Il sindaco ha concesso 11 mila metri cubi in più rispetto a quelli previsti dalla giunta Tabbò che, per questo progetto, aveva fissato il limite a 44 mila metri cubi – aggiunge Giuseppe Pelosi, consigliere comunale del Pd e ex assessore al Bilancio – Guarnieri ha mostrato ancora una volta di salvaguardare l’interesse privato a scapito di quello pubblico, al contrario di ciò che dovrebbe fare un buon sindaco: questa è una costante dei suoi due anni di amministrazione. Ora, grazie al primo cittadino, saremo costretti a sopportare due torri di 65 metri frontemare, il doppio rispetto all’altezza delle torri del centro storico, con un impatto paesaggistico devastante. Un vero sfregio alla città”.
“Il progetto che potrebbe persino risultare affascinante in una grande metropoli, da qualunque punto di vista lo si analizzi, risulta essere errato e tremendamente dannoso per la città – concorda Daniele Tealdi del gruppo di minoranza “Albenga è” – Errato in quanto deturperà irrimedibilmente la città ed il fronte mare. Errato perchè inserirà nuove strutture commerciali della grande distribuzione organizzata in un tessuto economico di piccolo commercio già fortemente stressato dalla crisi economica e da analoghe strutture. Errato perchè urbanisticamente sbagliato trasferire il centro pulsante della città dal centro storico verso una nuova area residenziale. Errato perchè darà l’ennesimo colpo alla falda acquifera già fortemente danneggiata da altre costruzioni e da altre problematiche. Errato perchè esteticamente brutto e alieno al contesto”.
“Nessuno di noi vuole mettere in dubbio i diritti acquisiti né da parte dell’impresa costruttrice né da parte della Cooperativa Ortofrutticola. Entrambe sono realtà economiche vitali e fondamentali che è imprescindibile e doveroso tutelare e difendere. Tuttavia ciò non vuol dire che un approccio più ‘a misura d’uomo’ non possa portare ad un progetto più consono al contesto presso cui dovrà andare ad insistere. Sia dal punto di vista estetico che dal punto di vista delle volumetrie. Mantenendo le volumetrie a suo tempo indicate, magari con un più moderato aumento rispetto all’attuale progetto, sostituendo gli spazi dedicati a supermercato con uno spazio dedicato a cinema/teatro – questo si utile alla città e ai cittadini , modulando le forme perchè il complesso sia aperto verso il mare e verso la città (e non torri avulse e chiuse in se stesse) ecco che si potrà trasformare uno scempio in una opportunità”.
“Opportunità professionale per i progettisti di realizzare qualcosa che si cali con armonia nel contesto – continua Tealdi – Opportunità di far lavorare con serenità le imprese impegnate. Opportunità di realizzare per una volta non l’ennesima becera speculazione edilizia bensì una vera e reale riqualificazione urbanistica utile anche a coloro i quali – i cittadini – troppo spesso sono soggetti passivi e danneggiati delle speculazioni altrui. L’auspicio nostro è che l’amministrazione ritorni sui suoi passi e affronti con spirito nuovo la problematica. E’ in questo che noi giudichiamo la bontà di un’amministrazione. Non nelle chiacchiere vane cui purtroppo siamo stati abituati negli ultimi anni né nei fuochi di artificio che tanta parte hanno nel programma politico della giunta Guarnieri”.