Marcia pro-ospedale Albenga, tra partecipanti convinti e prevedibili assenze. Floris: “Atto improprio della Regione contro il territorio”

ospedale di Albenga

Albenga. C’è chi parla di una manifestazione di tutti e senza colori politici, e chi, come il presidente della Provincia Angelo Vaccarezza, pochi giorni fa ha invitato i consiglieri regionali di maggioranza a starsene a casa perché colpevoli, a suo dire, di appoggiare Genova “matrigna”. E così il corteo pro-ospedale di Albenga diventa il contenitore in cui misurare unioni e divisioni politiche, umori e malumori di partiti e militanti.

Ad abbracciare il nosocomio ingauno ci sarà Albenga tutta: da destra a sinistra, con sindaco ed ex sindaco, assessori ed ex assessori, consiglieri e predecessori. E poi associazioni cittadine, esponenti del mondo culturale e sanitario. “La difesa del presidio ospedaliero non è una questione di parte, per cui ci saremo eccome” dice l’ex primo cittadino ingauno, Antonello Tabbò, mentre il sindaco Guarnieri ha sempre dichiarato, su questo fronte, “lotta dura e senza paura”. A seguirla a ruota è il suo assessore ai Servizi Sociali, Eraldo Ciangherotti, che ha pubblicato un significativo video-appello su Youtube.

Guardando i vicini di casa, l’assessore al Turismo di Alassio, Rinaldo Agostini, assicura la partecipazione del suo Comune (“Saremo presenti, compreso il sindaco Avogadro e l’assessore Loretta Zavaroni – dice – Una zona turisticamente importante come la nostra non può essere privata di un ospedale funzionale e funzionante”), così come il primo cittadino di Andora, Franco Floris, che, dalle fila del centro sinistra, lancia una bella tirata d’orecchie alla Regione.

“Questa parte del territorio ha subito troppi danni – esordisce un determinato Floris – e la colpa è anche di noi sindaci della zona che ci mostriamo troppo spesso divisi: questo ci rende inevitabilmente deboli e incapaci di far prevalere le nostre ragioni. Quello che sta facendo la Regione è sbagliato. Si tratta di un atto improprio contro il nostro territorio”.

Una presa di posizione netta e decisa che stride con le probabili assenze di chi si trova in un ruolo scomodo. Come Nino Miceli, consigliere regionale del Pd, che, infatti, non ci sarà. O come Stefano Quaini che, nonostante l’appartenenza politica all’Idv che appoggia Burlando, ha deciso al contrario di esserci e di seguire coerentemente il pensiero espresso più volte in questi mesi.

“Parteciperemo all’iniziativa e del resto vi abbiamo già aderito da dieci giorni, in linea con la nostra convinzione sulla necessità di mantenere i pronto soccorso, sia ad Albenga sia a Cairo. Ci sarò insieme al capogruppo comunale savonese Bagozzi e tutti i componenti dei dipartimenti del partito. Saremo una folta delegazione” dice Quaini, anche in qualità di presidente della Commissione Sanità.

Intanto, dalla Lega Nord e per bocca del segretario provinciale Paolo Ripamonti, arriva questa dichiarazione: “Ci saremo perché vogliamo, anche in questa occasione, porre, con forza, all’attenzione dei savonesi per l’ennesima volta la questione settentrionale. Non è più tollerabile accettare passivamente continui tagli ai nostri servizi; Albenga e Cairo sulla sanità, Santa Corona costantemente a rischio, raddoppio ferroviario un miraggio, vie alternative di collegamento con il Piemonte un sogno, logistica retroportuale non pervenuta, crisi del turismo con conseguente sofferenza del settore delle aziende del settore, industria in continuo smantellamento, chiusura del tribunale di Albenga, rinunce che il territorio savonese è costretto a sopportare”.

“E’ ora che, le forze politiche savonesi che sostengono questo governo, comincino a chiedersi quanto si può sopportare ancora questa oppressione ed accettare queste rinunce, con che coerenza si può attaccare la scelta di tagliarci i servizi rimanendo sostenitori di questo governo – continua Ripamonti – Qui non ci sono più in ballo gli interessi di questa o di quella forza politica, ma la sopravvivenza di un popolo, quello ligure ed in particolare quello savonese, che ha sempre fatto il suo dovere e che oggi si sente dire che non potrà avere quei servizi che si è conquistato con il lavoro e le proprie tasse a causa di chi, invece, si gode 18 stenografi per un’ora di discorso. Prima il nord! Mai come oggi è un dovere di tutti pensarlo e non più solo un obiettivo politico da raggiungere, riformare lo stato in senso federale è ormai un obbligo di tutti per riuscire ad avere davanti a noi ed in particolare ai nostri figli un futuro migliore”.

Sostegno alla manifestazione è arrivato anche da parte del coordinamento provinciale savonese del Pdl e dal segretario Andrea Valle, che ha invitato iscritti e simpatizzanti a partecipare alla marcia per l’ospedale di Albenga: “Invito tutti i membri del coordinamento del Popolo della Libertà ad aderire con la propria presenza”.

Comunque sia, l’appello ufficiale, per misurare assenze e presenze si farà domani, durante la marcia che vedrà in prima linea, tra gli altri, il sindaco Guarnieri e la giunta ingauna, il presidente Vaccarezza con i consiglieri regionali del Pdl Marco Melgrati e Roberta Gasco. Presente anche monsignor Giorgio Brancaleoni, Vicario Generale della Diocesi di Albenga-Imperia.

Una iniziativa alla quale hanno aderito i comuni di Albenga, Alassio, Andora, Arnasco, Casanova Lerrone, Castelbianco, Castelvecchio di Rocca Barbena, Ceriale, Cisano sul Neva, Erli, Garlenda, Laigueglia, Nasino, Onzo, Ortovero, Stellanello, Testico, Vendone, Villanova d’Albenga, Zuccarello, ed alla quale prenderanno parte anche i comuni di Alto, Caprauna e Cerisola, oltre a numerosissime associazioni di volontariato, culturali, sportive. “Difendi il tuo diritto alla salute, difendi il tuo Ospedale di Albenga”, si legge sul manifesto da settimane in distribuzione da settimane per tutto il comprensorio albenganese, “senza Pronto Soccorso…si può morire”.

“Il Pronto Soccorso di Albenga”, prosegue il manifesto “è 30 mila prestazioni all’anno per oltre 60 mila persone residenti nel nostro Distretto Socio Sanitario, oltre agli abitanti della Valle Arroscia, Neva, Pennavaire, Lerrone e Merula ed ai 115.000 turisti che arrivano ogni anno”. “Senza il Pronto Soccorso di Albenga”, si legge ancora, “20 km di tragitto in più al vicino Ospedale con PS, 60 Ambulanze e mezzi di soccorso a sirene spiegate nel tragitto stradale Albenga-Pietra Ligure con autostrade e strade intasate nel fine settimana di festa, non solo d’estate”.

È prevista una eccezionale affluenza. Tutti coloro provenienti da fuori Albenga saranno invitati a lasciare le auto nei parcheggi all’ingresso della Città per non intasare le strade attorno all’area del raduno: oltre ai posti auto cittadini saranno disponibili anche il parcheggio dello Stadio Comunale “Annibale Riva”, della Pretura, del campo sportivo del Sacro Cuore; per coloro in arrivo dalla strada proveniente da Alassio, si consiglia di posteggiare la propria vettura nel quartiere di Vadino. Prima della partenza del corteo, tutti i rappresentanti di associazioni e gruppi sono invitati a comunicare il nome dell’associazione alla segreteria della P.A. Croce Bianca di Albenga; il corteo, sorto come manifestazione spontanea di cittadini, non consentirà la presenza di slogan, stendardi e bandiere simbolo di partiti o movimenti politici. Potranno invece essere portati tutti gli stendardi, gonfaloni e bandiere dei comuni, di associazioni culturali, sportive, onlus, confraternite, pubbliche assistenze, RSU lavoratori dell’Ospedale. Tutti gli striscioni che saranno portati durante il corteo dovranno necessariamente ricevere il benestare del Comitato Organizzatore presso la P.A. Croce Bianca.

La manifestazione pacifica partirà da Piazza Petrarca (Piazza della Croce Bianca) e da Piazza del Popolo ad Albenga alle ore 20.00. Sono previsti interventi del Presidente della P.A. Croce Bianca Dino Ardoino, del Presidente della Provincia di Savona Angelo Vaccarezza, del Presidente del Distretto Socio Sanitario e Sindaco di Albenga Rosy Guarnieri, e di Mons. Giorgio Brancaleoni, Vicario Generale della Diocesi di Albenga-Imperia. da qui si dirigerà in Viale Martiri della Libertà fino a Piazza Matteotti, tornando indietro da Via dei Mille, Via Genova, Via F.lli Viziano, Via Leonardo da Vinci, quindi si procederà per Viale Martiri della Foce fino all’Ospedale Santa Maria di Misericordia, dove il corteo si trasformerà in un grande “abbraccio” alla struttura ospedaliera. Con i ringraziamenti finali, ed un lungo applauso da parte di tutti i partecipanti, terminerà la manifestazione.