Loano. Quindici ragazzini intenti a spaccare, danneggiare e vandalizzare quel che rimane dell’ex ospedale Marino Piemontese, da anni ridotto al degrado e all’abbandono. Li ha sorpresi il vice sindaco di Loano, Remo Zaccaria, che stava seguendo l’European Summer Cups sui campi loanesi di tennis e da lì ha percepito l’eco della devastazione: insospettito, ha raggiunto l’ex struttura sanitaria ed ha colto i giovani teppisti.
La maggior parte di loro si è data immediatamente alla fuga, saltando anche nelle sottostanti fasce e dileguandosi. Tre tuttavia sono stati fermati per l’identificazione, a cura della polizia municipale. In due facevano da “palo” per avvertire gli altri in caso di “guastafeste” e, all’arrivo del vicesindaco e poi dei vigili, il gruppo si è sparpagliato nel fuggi fuggi. I tre giovani bloccati si sono giustificati scaricando la responsabilità dei danneggiamenti sui fuggitivi.
La struttura che si estende su circa 30 mila metri cubi, sulle immediate alture di Loano, continua ad essere fatiscente. I giovani vandali si sono divertiti ad infrangere quel che rimane degli arredi, a distruggere vetri e spaccare piastrelle. Il rumore si è facilmente amplificato arrivando a valle, tanto da essere udito sui campi da gioco dove è in corso la finale dell’Europeo di tennis femminile under 14. Così il vicesindaco Zaccaria è partito alla volta dell’ex compendio ospedaliero per sincerarsi di quanto stesse accadendo. Pare che i ragazzi coinvolti siano della zona pietrese e loanese.
Dopo anni di discussioni e di ipotesi, l’ex Marino Piemontese è rimasto al nulla di fatto e viene spesso occupato temporaneamente da vagabondi. La Regione ha venduto l’ex ospedale ad Arte (l’Agenzia regionale territoriale per l’edilizia) per circa 9 milioni di euro, nell’ambito delle alienazioni patrimoniali per coprire il disavanzo della sanità ligure. Dopo l’interessamento di alcune società immobiliari di alcuni anni fa, il silenzio tombale e in questo momento di crisi generalizzata né l’originale destinazione socio-sanitaria né quella ad uso turistico-ricettivo appaiono investimenti remunerativi, sia per il costo di partenza che per l’imponenza della struttura.







