Savona. La collocazione dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico potrebbe essere nell’angolo dell’ex bar all’interno di Palazzo Sisto. La dismissione del servizio di ristoro, con la revoca della gara per l’assegnazione del “baretto”, ha già preoccupato i dipendenti comunali (che per break e spuntini dovranno fare i conti con le pratiche di uscita e rientro sul posto di lavoro). Quello che preoccupa, invece, i sindacati di funzione pubblica è l’affidamento della responsabilità dell’Urp, che il Comune savonese non ha mai istituito nonostante l’obbligo che vige dal 1993 ma che sta per essere or ora strutturato.
Per legge il responsabile dell’Urp deve essere in possesso “del diploma di laurea in scienze della comunicazione, del diploma di laurea in relazioni pubbliche e materie assimilate, ovvero, per i laureati in discipline diverse, del titolo di specializzazione o di perfezionamento post laurea o di altri titoli postuniversitari in comunicazione, relazioni pubbliche o materie assimilate rilasciati da università ed istituti universitari italiani e stranieri ovvero dalla scuola superiore della pubblica amministrazione”.
La Cisl ha direttamente espresso le preoccupazioni: “Non risulta che alcun funzionario del Comune di Savona sia in possesso dei requisiti previsti dalla legge, che non lascia adito a interpretazioni – annota l’organizzazione sindacale – Sappiamo bene che questa amministrazione presta un’attenzione veramente encomiabile alla comunicazione, prova ne è la copiosa consistenza dello staff addetto alla comunicazione, composto totalmente da personale non dipendente comunale. Non riusciamo a comprendere come, se da un lato ci si avvalga di professionalità esterne non risparmiando risorse né umane né finanziarie, dall’altro si affronti l’istituzione di un Ufficio Relazioni con il Pubblico con presupposti, a nostro parere, generici”.
La Cisl stigmatizza quindi il ricorso “abbondante” dell’amministrazione Berruti a professionalità esterne, non solo nell’ambito della comunicazione, a scapito del personale interno. E rigira il dito nella piaga: “D’altronde non è la prima volta che ciò accade; ricordiamo il concorso bandito e ritirato circa una anno fa per la figura di un funzionario per il quale era stato richiesto il requisito della laurea unitamente all’iscrizione ad un albo professionale. Questa scelta esclude sistematicamente anche tutti quei ragazzi che da molti anni frequentano il corso di laurea di scienze della comunicazione che, ironia della sorte, ha la sede proprio nel nostro Comune”.
L’argomento sarà al centro di un’interrogazione del MoVimento 5 Stelle, che vuor far luce sulle procedure di assegnazione dell’Urp. Gli stessi grillini, inoltre, promettono di proseguire la battaglia per approfondire l’argomento del doppio incarico dell’ingegner Luca Pesce, da una parte dirigente del settore qualità e dotazioni urbane del Comune e dall’altra direttore di Ata Spa; due cariche che per gli esponenti dell’opposizione risulterebbero incompatibili.