Economia

Andora, in barca come in campeggio: tintarelle e grigliate in porto contro il caro-gasolio

Andora. Il porto turistico

Andora. E’ una delle poche marine comunali della Liguria, con tanto di rincorsa ai posti barca e una lista d’attesa da tempi biblici. Eppure la crisi si fa sentire anche qui, nel porto di Andora, tra yacht e barche a vela da strabuzzare gli occhi, ma che rimangono inutilizzate a terra a mo’ di “privé per ricchi” che prendono il sole senza levare gli ormeggi.

“Purtroppo la crisi ha impattato da qualche anno il settore della nautica – commenta Giovanna Risso, direttore della Marina di Andora – Noi non la sentiamo più tanto perché siamo un porto comunale e possiamo contare su una lista di attesa lunghissima. Quel che è calato sono però i transiti in porto: gli utenti escono molto di meno, c’è meno movimento, e gli introiti sono minori. Diciamo che il porto viene utilizzato come un campeggio: anche su barche molto belle ci si gode sole e si fanno grigiate ma senza uscire, visto il costo del gasolio. Conti che, per un bagno offshore, si spendono come niente dai 500 ai 1000 euro”.

Inoltre sono pochissimi coloro che partono per un viaggio vero e proprio lasciando temporaneamente libero il proprio posto così da poterlo riaffittare a eventuali nuovi turisti. Segno di un settore che sta affondando tra rincari e costi della vita troppo esosi.

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