Albenga. Ventitre luglio 2011-ventitre luglio 2012. Un anno, tanto è già il tempo passato da quando in India è stata emessa la sentenza che ha condannato Tomaso Bruno ed Elisabetta Boncompagni all’ergastolo con l’accusa di aver ucciso il loro amico e compagno di viaggio Francesco Montis. Trecentosessantacinque giorni in cui Tom ed Eli sono rimasti in carcere e si sono visti respingere ben due richieste di libertà su cauzione.
Una situazione che si fa sempre più drammatica e difficile da sopportare per le famiglie dei ragazzi: “Due richieste respinte mentre agli indiani vengono regolarmente concesse” si sfoga Marina Maurizio, la mamma di Tomaso, che, senza peli sulla lingua, attacca anche le istituzioni: “Loro sono ancora rinchiusi in carcere senza che nulla sia stato fatto dallo Stato Italiano per ottenere giustizia”.
Mercoledì i genitori di Tomaso Bruno saranno nuovamente ricevuti alla Farnesina, ma le speranze di ottenere risposte concrete sembrano minime tanto che Marina Maurizio si chiede: “Cosa ci racconteranno questa volta?”. Intanto Tomaso ed Elisabetta attendono che venga fissata la data per il processo d’Appello.