Savona. Stop alle consulenze d’oro per l’azienda sanitaria savonese. Lo ha fatto rilevare il consigliere regionale Stefano Quaini, presidente della Commissione Sanità, che non lesina stoccate: “In un momento in cui mancano i soldi anche per comprare garze e siringhe, ci si permette di impegnare le risorse in consulenza ‘ad personam’ con cifre da capogiro – osserva oggi a margine della riunione di maggioranza – Mi risulta che nell’Asl 2 ci siano alcune consulenze informatiche affidate a persone specifiche, ma non per hardware o software”.
“Una in particolare – spiega Quaini – grava per per quasi 200 mila euro annui sulle casse dell’azienda sanitaria. Si tratta di denari che consentirebbero di evitare la trasformazione di un pronto soccorso in presidio di primo intervento. Non capisco perché bisogna mantenere dei privilegiati, quando invece sarebbe ora di non guardare più in faccia a nessuno. Il tempo dei ‘santuari’ riservati agli intoccabili è finito”.
Altro profluvio di risorse dell’Asl Savonese dovrebbe essere destinato alla riorganizzazione dei centralini. Un intervento che peserebbe sui 7 milioni di euro, sembra, anche se l’assessore alla salute Montaldo ha profilato una cifra inferiore: comunque una somma ingente. “Certe operazioni si possono realizzare con cifre più moderate o con parsimonia – commenta Quaini – Capisco che la tecnologia ha un costo, ma non si possono sottrarre finanze al settore clininico puro, ne va della salute e i cittadini lo stanno percependo chiaramente”.
“Occorre che la Regione provveda ad una verifica rigorosa degli appalti di tutte le Asl – prosegue il consigliere dell’Idv – A partire dagli appalti energetici, voci molto gravose per le casse. Già con la Cgil mi ero occupato della fornitura di energia alle strutture ospedaliere. Avevamo ragionato sulla possibilità di installare impianti fotovoltaici ed eolici per gli ospedali più importanti, come il San Paolo e il Santa Corona per quanto riguarda il Savonese. Questo può portare a sensibili risparmi”.
Intanto, con 170 milioni in meno da ripartire alle Asl rispetto all’anno scorso e l’onnipresente buco di bilancio per la sanità, il governatore Claudio Burlando rilancia l’idea di riduerre le aziende sanitarie. Rispondendo alla proposta del consigliere Giacomo Conti (Fds), che ritiene “un lusso avere 5 Asl e un’agenzia sanitaria regionale”, Burlando ha dichiarato: “Si può discutere se tenere solo una o due Asl”. “Proposta positiva – ha detto l’assessore Claudio Montaldo – quella di ulteriori accorpamenti tra Asl per aggregare servizi amministrativi”.