Savona. “Credo che la polemica alimentata dal Pdl sulla scelta di Burlando sia assolutamente fuori luogo e sbagliata, e poi quando decideva Biasotti andava bene, ora non più?. Quella del governatore ligure è stata invece una scelta oculata, non certo fatta con leggerezza, con la prospettiva di un presidente che abbia il massimo dei consensi per governare una fase difficile ed impegnativa per la comunità portuale”.
A parlare è il coordinatore savonese del Pd Claudio Strinati, con il partito democratico tirato in ballo nella presidenza dell’Authority per presunti giochi di poteri e riequilibrio di posti, anche alla luce di quelli che saranno gli assetti dello stesso Pd savonese in vista delle prossime elezioni politiche e dei candidati in lizza per la poltrona romana. “Questo non è assolutamente vero – risponde Strinati -. Proprio questo aspetto è lontano dalla vera prospettiva che deve portare alla scelta sul prossimo presidente. Noi non vogliamo nomi e come Pd non li abbiamo mai fatti (il sindaco per legge è chiamato ad una indicazione), proprio perché crediamo che sia necessaria prima una intesa con tutti i soggetti della comunità portuale, cosa che per ora manca ed è mancata. E un porto diviso Burlando certo non lo vuole…” aggiunge Strinati.
Quanto alle prossime partite politiche: “Come partito non ci faremo cogliere impreparati e abbiamo già impostato la discussione. Tuttavia è ancora presto per le politiche: non si sa con che legge elettorale si andrà a votare, quindi se si faranno le primarie o meno. Il Pd aprirà una fase di discussione, come sempre…” conclude.