Cronaca

Via al processo per i lavori al Grand Hotel: il Comune di Alassio si costituisce parte civile

Alassio Grand Hotel

Savona. Si è aperto questa mattina il processo per la vicenda dei lavori del Grand Hotel di Alassio che vede a giudizio l’ex sindaco di Alassio Marco Melgrati, l’ex vicesindaco Giovanni Aicardi, l’ex assessore all’Urbanistica Marco Salvo e il professionista Felice “Giampiero” Dotti.

L’unica novità della giornata che si è registrata nel corso dell’udienza fissata per oggi, quella che in gergo viene definita “filtro”, è la costituzione di parte civile da parte del Comune di Alassio che è stata accolta. I giudici hanno poi rinviato il procedimento al 30 gennaio 2013 quando inizierà l’istruttoria con l’audizione dei primi testimoni dell’accusa.

Gli imputati in questa vicenda sono accusati, in concorso, di abuso d’ufficio. Per la Procura infatti gli amministratori ed i tecnici del Comune di Alassio non avrebbero bloccato i lavori relativi alla riqualificazione del Grand Hotel, di costruzione di un parcheggio interrato in piazza Partigiani e di costruzione di un centro talassoterapico nell’area “Giardini Cavalieri di Vittorio Veneto”, quando invece avrebbero dovuto farlo, con l’intento di favorire l’impresa che aveva vinto la gara d’appalto.

Inoltre, secondo quanto accertato dagli inquirenti, nel corso dei lavori, rispetto al progetto originale, sarebbero state fatte delle modifiche che non dovevano essere permesse perché prive dei titoli autorizzativi necessari. La tesi difensiva degli imputati, assistiti dagli avvocati Franco Vazio (Melgrati, Aicardi e Salvo) e Mariangela Piccone (Dotti), aveva sottolineato come nelle delibere comunali che autorizzavano i lavori fosse specificato che l’impresa costruttrice otteneva il benestare del Comune ma doveva munirsi di tutte le autorizzazioni necessarie.

Iniazialmente nella vicenda era rimasto coinvolto anche l’allora dirigente dell’ufficio tecnico Giovanni Lagasio che era stato indagato insieme agli altri quattro, per lui però in udienza preliminare era stata pronunciata una sentenza di non luogo a procedere.