Bardineto. Una lettera firmata da “Alcuni abitanti di Bardineto” ed inviata alla redazione di IVG.it, con lo slogan: “No alla violenza, sì alla giustizia…”: il riferimento da parte dei residenti del piccolo paese dell’Alta Val Bormida è per il tentato omicidio avvenuto il 29 maggio scorso, quando l’80enne Ezio Mattiauda ha sparato contro Riccardo Carretto al termine di una lite per una strada di campagna contesa.
“Siamo un gruppo di compaesani e abitanti delle zone limitrofe alla strada contesa tra i due e abbiamo negli anni assistito e vissuto in prima persona tutta la vicenda: liti, querele e denunce reciproche…In realtà erano buoni amici i due vicini, quando Mattiauda non era ancora separato dalla moglie…Il nostro è un paese tranquillo…” dicono nella missiva, difendendo un paese finito alla ribalta delle cronache.
Ma non solo, gli abitanti di Bardineto tengono a precisare un aspetto: “Da anni Carretto deposita denunce e avrebbero voluto mettere la parola fine a questa storia… Invece ha subito quello che ha subito…”.
“Carretto non ha mai pestato nessuno di sua iniziativa ed è sempre stato pronto ad aiutare gli altri per qualsiasi cosa, speriamo quindi possa riprendersi il più presto possibile…” concludono. Proprio dalla testimonianza del 64enne di Bardineto gli inquirenti sperano di avere ulteriori elementi per completare il quadro probatorio nell’ambito dell’inchiesta giudiziaria condotta dal pm Danilo Ceccarelli: Carretto, che si trova già casa, sta proseguendo il decorso post-operatorio e nei prossimi giorni sarà sentito dagli inquirenti.