Savona. Andrea Gagliano, il trentacinquenne savonese finito in manette nell’ambito dell’operazione “Health Hazard” che aveva sgominato un traffico di sostanze anabolizzanti Savona, ha patteggiato. Dopo un passaggio a vuoto (nella scorsa udienza non era infatti stato raggiunto un accordo sull’applicazione della pena), stamattina, davanti al gip Emilio Fois il procedimento nei suoi confronti è stato definito con una condanna a un anno, undici mesi e 20 giorni di reclusione oltre al pagamento di una multa di tremila euro.
In precedenza al giudice era stata presentata un’istanza di patteggiamento in a 11 mesi di reclusione in continuazione con una precedente condanna, una soluzione che aveva già incotrato il parere favorevole del pubblico ministero, ma il gip aveva fatto intendere che avrebbe rigettato la richiesta. Questa mattina quindi i legali di Gagliano, gli avvocati Celentano e Iavicoli, hanno presentato una nuova istanza di patteggiamento “autonomo”, ovvero non in continuazione, che è stata accolta.
I problemi per Andrea Gagliano erano iniziati nel luglio dell’anno scorso quando era stato arrestato (è tuttora detenuto a Genova) insieme al padre Natale Gagliano, che aveva già patteggiato una pena ad un anno e dieci mesi di reclusione con la condizionale, e la madre (quest’ultima scarcerata dopo qualche giorno).
Le accuse a carico di Andrea Gagliano erano di traffico di sostanze stupefacenti e commercializzazione di anabolizzanti e medicinali scaduti ed imperfetti. Secondo l’accusa, dietro alla gestione del negozio “Liguria Fitness”, in via IV Novembre a Savona, che vendeva prodotti per “bodybuilders”, veniva portato avanti anche il traffico di sostanze proibite.



